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lando, facendo carezze o dando smanacciate ai píu’ forti, e:
“Nessuno dorma... nessuno dorma!”. E nessuno dormi’. Ap-
pena il treno si mosse la grande baldoria si scateno’. il treno
tremava, la galleria echeggiava dei nostri canti e delle nostre
grida e siccome non potevamo sapere il punto di passaggio, la
gazzara duro’ dal principio fino alla fine della galleria ed ol-
tre. Era la gloria dei Morti Resuscítati!
Alla prima fermata nel territorio Italiano, saltammo giu’ dai
vagoni, tutti, anche i malconci e zoppi. Ci buttammo per
terra, e baciammo e ribaciammo la Terra Nostra, bagnandola
di lacrime. Si fecero vivi gli altoparlanti e la bella canzone,
che tutti sapevamo ci colpi’ in pieno, l’ascoltammo sull’at-
tenti. Nessuno aveva la faccia asciutta.
“Per le spiagge e per le rive di Trieste,
Suona e chiama di S. Giusto la campana,
L'ora suona, l'ora suona non lontana.
Che piu’ schiava non sara’.”
Si uni’ il nostro Beniamino, con la sua voce dirompente e tutti
lo seguimmo, io con l’entusiasmo di quando ero balilla.
0 Italia, o Italia del mio cuore
Tu ci vieni, a liberar..
“Gloriosi soldati Italiani, di tutte le armi, di tutti i fronti! In
nome della Patria, in nome delle vostre famiglie, in nome di