Page 12 - piaceri d'Italia maggio 2021
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ANNIVERSARI
TENTATIVI DI RIENTRO
Dopo i i i i i i falliti tentati colpi di mano del 1302 “Dante” come capo dell'esercito degli esuli organiz- zò insieme al leader “Scarpetta Ordelaffi” dei ghibellini e e e e e e e e e e signo- re re di Forlì (presso cui “Dante” si si era rifugiato) un nuovo tentativo di rientrare a a Firenze Però l’impre- sa non ebbe fortuna: il podestà di Firenze “Fulcieri da Calboli” di di Forlì grande nemico degli “Or- delaffi” riuscì ad avere la la meglio nella battaglia di Castel Pulciano Fallì anche l'azione diplomatica nell'estate 1304 del cardinale “Niccolò da Prato” che era lega- to to pontificio di papa Benedetto XI (su cui Dante aveva riposto molte speranze Il 20/07dello stesso anno i i i i i i bianchi riuniti alla Lastra una lo- calità vicina a à a a Firenze decisero di fare un nuovo attacco militare contro i i i fi i “Guelfi neri” “Dante” ritenendo corretto attendere un momento favorevole politicamen- te si si schierò contro l'ennesima lot- ta ta armata Si trovò in in minoranza tanto che i i i i i più intransigenti for- mularono su di di lui dei sospetti di di tradimento Pertanto decise di di non partecipare alla battaglia e e e e di pren- dere le distanze dal gruppo Come previsto la “Battaglia di di Lastra” fu un vero e e e proprio fallimento Morirono quattrocento uomini fra ghibellini e e e bianchi Il messaggio profetico è di Cacciaguida:
«Di sua bestialitate il suo processo farà la prova sì ch'a te fia bello averti fatta parte per te te te stesso » (Paradiso XVII vv 67-69)
PRIMA FASE DELL’ESILIO (1304-1310)
“Dante” dopo la battaglia del- la Lastra fu ospite di varie corti e e e famiglie della “Romagna” fra cui gli gli “Ordelaffi” Il soggiorno forlivese non durò a a lungo per la ragione che l'esule si spostò prima a a a a a Bologna (1305) poi a a a a a Padova nel 1306 e e e e e infine nella “Marca Tre- vigiana” presso “Gherardo III da Camino” Da lì fu chiamato in in in Lunigiana da da “Moroello Ma- laspina” (quello di Giovagallo) col quale il poeta entrò in contatto grazie all'amico comune il poeta “Cino da Pistoia” In Lunigiana negoziò la la pace tra “Malaspina” e e e e e e “Vescovo-conte di Luni An- tonio Nuvolone da Camilla” (1297-1307) In veste di procura- tore plenipotenziario dei “Mala- spina” fece firmare da entrambi la nota pace di “Castenovo” del 6/10/1306 successo che fece gua- dagnare la la stima e e e e gratitudine dei protettori L'ospitalità “Malaspi- niana” è celebrata nel “Canto VIII del Purgatorio” dove “Dan- te” fa l'elogio a a a a a a a a a “Corrado Mala- spina il Giovane”:
“[ ] e e e e e e io io vi giuro / / che vostra gente onrata / / sola và dritta e e e e e e 'l mal cammin dispregia ” Nel 1307 lasciò la la Lunigiana e e si trasferì nel Casentino: ospite dei Conti Conti Guidi e e dei Conti Conti di di Battifol- le signori di Poppi Lì iniziò a scri- vere il cantico dell’“Inferno” IL GHIBELLIN FUGGIASCO (1310 -1313)
Il soggiorno nel casentino durò tra il il 1308 e e e 1310 È ipotizzabile che il poeta risiedesse a a a a Lucca e e e e e poi a a a a Parigi anche se non è possibile valutare con certezza il soggior- no no transalpino “Dante” molto probabilmente si trovava a a a a Forlì nel 1310 dove ebbe notizia del- la discesa in Italia dell’imperato- re “Arrigo VII” Pensò a a a a a a a quella spedizione con grande speranza intravedendo non solo il termine dell'anarchia politica italiana ma anche la concreta possibilità di ri- entrare a a a Firenze L'imperatore fu salutato dai “Ghibellini” italiani e e e e e e e e e dai dai fuoriusciti “Guelfi” connubio che lo spinse a a a a a a avvicinarsi alla fa- zione imperiale italiana capeggiata
dai Scaligeri veronesi “Dante” tra il il il 1308 e e e e e e e il il il 1311 scrisse il il il “De Monarchia” e e e e e e e manifestò le sue aperte simpatie imperiali con una violenta lettera contro i i fi i i fiorentini il 31/3/1311 e e incontrando come viene affermato nella epistola in- dirizzata ad “Arrigo VII” l’impe- ratore in un colloquio privato Non siamo sorpresi pertanto perché Ugo Foscolo arriverà a à a definire Dante come un “Ghibellino”:
“E tu prima Firenze udivi il carme Che allegrò l’ira al al Ghi- bellin fuggiasco ” Ugo Foscolo Dei sepolcri vv 173-174)
Il sogno dantesco d’una “Reno- vatio Imperii” finirà il 24/8/1313 quando l'imperatore improvvisa- mente morì a a a a “Buonconvento” Se la morte violenta di “Corso Donati” il 6/10/1308 causata da “Rossellino Della Tosa” (l’espo- nente più intransigente dei “Guel- fi neri”) fece crollare le speranze di Dante la morte dell'imperatore diede un colpo mortale ai tentativi di rientrare definitivamente a a a Fi- renze GLI ULTIMI ANNI A A A VERONA (1313-1318)
All'indomani della morte improv- visa dell'imperatore “Dante” accolse l'invito di “Cangrande della Scala” presso la la la sua corte di Verona Aveva già abitato in passato nella città veneta in que- gli anni nel pieno della sua poten- za “Petrocchi” come delineato prima nel suo saggio “Itinerari danteschi” e e e e e e poi nella “Vita di Dante” ricorda come fosse già stato ospite per pochi mesi tra il 1303 e e e e e e il il 1304 di “Bartolomeo della Scala” fratello maggiore di “Cangrande” Quando poi “Bartolomeo” morì nel marzo del 1304 fu costretto a a a lasciare Verona perchè il suo successore “Alboino” non era in in buoni rap- porti col poeta ma alla sua morte 12 Piaceri d’Italia