Page 9 - piaceri d'Italia maggio 2021
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religiosi e e e e e alle disputazioni dei filosofanti In poco tempo for- se se 30 mesi cominciai a a a a a a a sentire la sua dolcezza e e e e e e e e e e il suo amore che cacciava ogni altro pensiero “Dante” dopo la la morte del- la la la sua amata Beatrice (tra 1291 e e e e e 1294/1295/1297) raffinò la la cultura filosofica frequentando scuole organizzate dai dai dome- nicani di di S S S Maria Novella e e e e e e e e dai dai francescani di di di di Santa Croce Se gli ultimi erano eredi di di di “Bo- naventura da Bagnoregio” i i i i i i i i i primi lo erano della lezione “Aristotelico-tomista” di “To- maso d’Aquino” permettendo al al poeta di di approfondire forse grazie all'ascolto del celebre stu- dioso “Frà Remigio dè Girola- mi” (Filosofo per eccellenza della cultura medievale) In più leggere i i i i i i i i i i commenti di di intellettuali che si opponevano all’interpretazione “Tomista” quali l'arabo “Aver- roè” dette modo a a a a a a a a a à “Dante” d’adottare una sensibilità polifo- nica aristotelica LEGAMI CON BOLOGNA
E E PARIGI
Si ritiene che il Vate soggiornò a a Bologna “Giulio Ferroni” dà
per certa la presenza di “Dante” nella città Felsinea Il notaio “En- richetto delle Querce” attesta il sonetto “Non mi poriano già mai fare ammenda” La circo- stanza viene considerata indizio pressoché certo di una presenza di di “Dante” a a a a a a Bologna Entram- bi bi ritengono che abbia studiato presso l’“Università” ma non vi son prove in proposito È assai probabile che il il Vate soggiornò a a a Bologna Bologna nel 1286/1287 ove co- nobbe “Da Bologna Bologna Bartolo- meo” alla cui teologica interpre- tazione dell'“Empireo” aderisce in in parte Per il soggiorno parigino i i i i dubbi sono molti In un passo del “Paradiso” leggendo nel Vico de li Stra- mi silogizzò invidïosi veri ”Dante” allude alla “Rue du Fouarre” dove si svolgevano le lezioni della “Sorbona” Ciò fa pensare che possa essersi real- mente recato a a a a Parigi tra il 1309 e il 1310 LIRICA VOLGARE:
DANTE E E E CAVALCANTI “Dante” partecipò alla vivacissi- ma cultura letteraria che girava intorno alla “Lirica volgare” Negli anni ’60 del XIII° secolo in Toscana giunsero i i i i i i primi influssi del movimento poetico sorto alla corte di di “Federico II di di Svevia” che che rielaborò le le tematiche amo- rose della “Lirica provenzale” I letterati toscani sottto gli in- flussi di “Giacomo da Lentini” e e e e e e “Guido delle Colonne” am- pliarono la lirica verso “Amor cortese Politica Impegno Ci- vile” Poi “Guittone d'Arezzo e e e e e e e Bonaggiunta Orbicciani” due tra i i i i i i i i i i principali esponenti della “Scuola siculo-toscana” ebbero un seguace in “Chiaro Davanzati” che portò il nuovo codice poetico nella sua città A Firenze parecchi giovani poeti espressero dissenso per la com- plessità stilistica linguistica dei poeti siculo-toscani proponendo una lirica dolce e e e e e e e e e e soave: il il “Dolce Stil Novo” “Dante” era era nel pie- no di di questo dibattito letterario per per cui nelle sue opere iniziali è evidente il legame con la poesia toscana di di “Guittone” di di “Bo- nagiunta” e e e e e e e quella “Occitana” Successivamente si si legò ai crismi della poetica “Stilnovista” an- che per l’amicizia con “Guido Cavalcanti” Maggio 2021 9 






























































































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