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MADE IN ITALY
europea, rallentava e di conse- guenza la nostra economia fati- cava ancor di più. La cosa più im- mediata che possiamo fare ora è sbrurocratizzare tutto quello che è possibile per aprire migliaia di can- tieri in opere pubbliche, creando finalmente una nuova Green Eco- nomy ed incentivando l’Economia Circolare, cose che di conseguen- za porterebbero alla creazione di nuovi posti di lavoro. Ottima cose, sarebbero per esempio, l’Ecobo- nus ed il Sismabonus inseriti nella programmazione del governo. Visto che oramai siamo tutti con- sapevoli del cambiamento clima- tico, da noi stesso provocato con l’innalzamento della temperatura atmosferica, grazie all’insensa- to inquinamento dovuto all’uso energetico degli ormai obsoleti carburanti fossili, è il caso che ci si avvii ad una grande opera di risa- namento ambientale, mettendo in sicurezza i fiumi, le strade, i ponti per mano pubblica e di nuo- vi vettori automobilistici elettrici per mano privata. Questa è l’oc- casione per dimostrare al mondo quanto ci sia di genialità, scienza e tecnologia nel DNA del popo- lo italiano. Noi abbiamo tutte le possibilità di creare un nuovo RI- NASCIMENTO. Comprare italiano
intanto, a cominciare dai nostri prodotti eno-agroalimentari, or- mai conosciuti in tutto il pianeta per bontà e salubrità. È un impe- rativo categorico in questa fase di passaggio in vista dell’autunno. L’Europa per nostra fortuna c’è, ri- cordando che la ratifica comporta il voto all’unanimità dei 27 governi fra i quali sono ancora riottosi Au-
stria, Olanda, Svezia e Danimarca. Fin qui c’è stato un ot- timo lavoro di lobby e diplomazia dei nostri, sia del Presidente del Parlamen- to Europeo David Sassoli che del Commissario UE per l’economia Paolo Gentiloni che del Presiden- te del Consiglio Giuseppe Conte. Già Christine Lagarde, Presidente della Banca Centrale Europea ave- va proseguito il quantitative ea- sing del suo predecessore Mario Draghi con l’acquisto dei nostri ti- toli di Stato che finanziano l’enor- me debito pubblico italiano e, la Presidente della Commissione UE Ursula Von Der Leyen, dopo che aveva già sospeso il parametro massimo di sforamento del 3% nel patto di stabilità, ha accolto la proposta di recovery fund di Ma- cron e Merkel, con una immissio- ne di liquidità di ben 750 miliardi, dei quali circa 170 spet- terebbero all’Italia con circa la metà a fondo perduto ed il resto a tasso agevo- lato.
TuttoFood, Stand dell’Oleificio Pantaleo, Saverio Buttiglione con l’export manager Massimo Occhinegro e Nicola Pantaleo.
16 Piaceri d’Italia


































































































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