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UN BORGO CON
MILLE ATTRATTIVE Naturalmente è anche una buo- na occasione per scoprire Borgo Val di Taro considerata la capi- tale dell’Alta Val Taro una perla verde tra Liguria e e e Toscana Proprio all’interno della cittadina sono decisamente interessan- ti ti ti dal punto di vista artistico la chiesa di San Antonino con il suo organo del XIII secolo un dipinto dell’Annunciazione che pare risalga alla seconda metà del ‘600 la chiesa di San Dome- nico il il Municipio il il Museo delle Mura e e e e anche Palazzo Boveri che che ospitò la Regina di Spagna Elisa- betta Farnese nel settembre del 1714 IL “FUNGO”
E LA SUA STORIA
La commercializzazione del fun- go go di Borgotaro viene menzio- nata per la prima volta nel XVII secolo nella "Istoria di Borgo Val di Taro" scritta da Alberto Clemente Cassio canonico pres- so la corte del Papa e e e nativo di Borgotaro In un passo del testo Cassio narra come in autunno si si facesse ampia raccolta e e e e vendita dei "inodorati boleti" che mes- si si sotto sale venivano "trasmessi ad altri paesi" Il canonico racconta inoltre come la la produzione e e e la la raccolta del fungo avvenisse nei boschi di faggi abeti e e e e a a a quote inferiori castagni all'interno di una fore- sta che cresceva senza interru- zioni sino ai confini del Ducato di di Parma con la Repubblica di di Genova Questi boschi di castagno e e fag- gio si possono facilmente indivi- duare ancora oggi nella zona che va va dalla valle del torrente Cogena sino alla località di Montegroppo nella valle del torrente Gotra In- torno al 1833 Lorenzo Molossi nel Vocabolario topografico del Ducato di Parma Piacenza
Ottobre 2020 9 






























































































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