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UVA DI PUGLIA
L'obiettivo di fondo, come ha ribadito anche il vicepresidente del consorzio IGP "Uva di Pu- glia", Giacomo Suglia, è quello di pubblicizzare e rappresentare questa produzione fregiandosi di un marchio riconoscibile come quello dell’IGP adottando la for- ma giuridica del Consorzio.
Tutti i produttori che intendono utilizzare il marchio devono sot- toporsi a rigorosi controlli che consentano di conoscere, da par- te del consumatore, come, da chi e in che condizioni venga prodot- to l'alimento che consuma. L'IGP, in definitiva, offre al produttore la possibilità di “differenziarsi” e al consumatore uno strumento cer- to per “conoscere e riconoscere” caratteristiche e qualità.
In sintesi, l’uva di Puglia IGP...
Si riferisce all’uva da tavola delle varietà Italia, Regina, Victoria (bianche), Michele Pa- lieri (nera), Red Globe
(rossa) coltivata in Puglia ad altitudini al di sotto dei 330 mt. s.l.m.
Dispone di una zona di pro- duzione che interessa tutte le province della regione Pu- glia per quanto attiene ai ter- reni posti, come detto, al di sotto dei 330 mt. s.l.m.
Richiede la realizzazione di vi- gneti per uva da tavola adot- tando la forma di allevamento “a pergola a tetto orizzontale”, il cosiddetto “tendone”.
La potatura secca deve essere effettuata da dicembre fino alla fine di febbraio dell’anno successivo. Le viti possono es- sere protette con reti in polie- tilene e/o film plastico ed è ammessa la coltivazione in ser- ra al fine di proteggere i grap- poli da agenti atmosferici quali grandine, vento o pioggia, ma
Il momento
della vendemmia
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