Page 109 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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SPARTA FINO ALLE GUERRE PERSIANE. 99
dìanti. Gli Spartani si mossero subito, dietro la guida dello spio-
ne, e protetti dalle tenebre e dal fragore della pioggia incessan-
te, scalarono le mura ed entrarono nella città. Aristomeno s’ac-
corge il primo della sorpresa, e grida all’ armi ; e, malgrado la
sua ferita, si mette a capo della difesa. Si combattè terribilmente
e senza riposo per tre giorni e tre notti , nel mentre che la piog-
gia cadeva a torrenti, i fulmini scrosciavano, e spessi lampi illu-
minavano quel feroce spettacolo : le stesse donne s’ erano arma-
te, e combattevano framezzo agli uomini , amando piuttosto di
morire che d’ andare schiave degli Spartani. Ma la lotta era inu-
tile; cbè i Messeni diminuivano ogni momento, o per le ferite,
0 per la spossatezza , mentre i nemici ricevevano sempre dei novi
soccorsi. Aristomene lo vedde bene, e pensò di salvare almeno
quelle ultime vite. E’ messe dunque le donne e i ragazzi in mezzo
ai guerrieri ordinati in quadrato, e coll’asta e col capo fece segno
al nemico che chiedeva un passaggio. Gli Spartani glielo lascia-
rono liberissimo per non spingere all’ estrema disperazione que-
gli avanzi d’eroi : sicché questi riuscirono a condursi fra gli Ar-
cadi, dai quali furono accolti con vivi segni di stima e d’ amo-
re. Gli offrirono anzi di dividere le loro terre con e.ssi ; ma
r infaticabile Aristomene invece che al riposo pensava a faro una
nova impresa.
Nel mentre che gli Spartani non s’ occupavano che di
godere con tutta sicurezza i frutti della loro vittoria, Aristo-
mene meditava d’ entrare improvvisamente nella Laconia e im-
padronirsi di Sparta. Di questa spedizione, che voleva effettuare
con cinquecento de’ suoi concittadini più arditi, non ne fece mi-
stero: ché era nell’opinione che Aristocrate non per tradimento,
ma solo per timore, si fosse ritirato dalla battaglia della Gran
Fossa. Trecento giovani dell’ Arcadia gli si offrirono spontanea-
mente compagni all’impresa: ma prima che si movessero, il per-
fido Aristocrate aveva spedito a Sparta un suo servo fedele a
portarne 1 ’ annunzio. Il re spartano Anassandro , ringraziandolo
nella risposta del novo servigio, accennava anche a quello che
gli aveva reso in passato. La risposta fu intercettata, e si foce
in tal modo palese il doppio tradimento del re d’ Arcadia. « Al-
1) lora gli Arcadi (sono parole di Pausania) si dettero subito a
» lapidare Aristocrate, ed esortavano a far lo stesso i Messeni:
» questi guardavano Aristomene che abbassò gli occhi e pianse»
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