Page 228 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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218 LEZIONE QUATTORDICESIMA.
I fuggitivi .«ii ritirarono in gran (Jisortlino in un campo
trinceralo che avevan giù costruito nel territorio di Tebe. 1 La-
cedemoni gl’ inseguirono fin là, e assaltarono il campo; ma fu-
rono respinti. Non molto dopo arrivarono gli Ateniesi che ave-
van messo in fugo i Greci ausiliari , i cjnali però, a eccezione
dei Tebani che si mostrarono accaniti, s’ erano astenuti, la più
parte, dal rombatU*re. Gli Ateniesi dumpie as.saltarono con som-
mo valore e con somma fimmezza il muro di legno del campo ;
lo s<-alarono ; aprirono una breccia , e tutti i Greci allora ir-
rup|)cro dentro rabbiosamente a fare strage dei barbari. Arta-
bazo che aveva il comando di quarantamila uomini, o per
dissapore con Mardonio o perchò pre^'cdcsse il resultato (lòlla
battaglia, sen’era tenuto fuori. Vi.sto poi il disastro subito dai
Persiani, s’affrettò a partire colla sua divisione jxy tornarsene
in Asia. Eccettuati dunque cpiesti 10,000, e altri 3,000 incirca,
tutta l’ armato di Mardonio peri in quella breve battaglia.
l vincitori trovarono nel campo immenso ricchezze. Le
fende erano piene di metalli preziosi ; letti carichi d' oro e
d’argento; crateri e tazze parimente d’oro; sacca piene d’uten-
sili dello stesso metallo. Perfino i cadaveri erano una ricchezza,
forniti com’erano di braccialetti, di collane e di scimitarre
preziose. Tutto questo bottino, Pausania ordinò agl’ Iloti che
lo radunassero in un solo luogo: si venne poi alla distribuzione.
Una d(?cima parte fu consacrata al dio di Drifo; .«e ne fece un
tripode d’ oro avente per base un serpente di bronzo con tre
teste. Un’altra decima fu riserbata pel tempio nazionale d’Olim-
dell’ al-
pia, e servi per fare una statua di Giove , di bronzo ,
tezza di dieci cubiti. Una terza porzione s’imjiiegò per una sta-
tua di bronzo, alta sette cubiti, dedicata a Nettuno ismico. 11
rimanente, se lo divisero fra di loro i guerrieri in proporzione
del merito di ciascuno. A Pausania fu assegnato un decimo di
tutto quello che si trovò di più prezioso: si racconta che quando
Pausania vedde la tenda di Wardonio adorna di ricchi corti-
naggi e di sontuosi tappeti, colle tavole e i letti incrostati d’oro
e d’argento, ordinò agli schiavi Persiani .sc-ampati alia carnifi-
cina, d’ apjiarecchiare una cena precisamente com’eran soliti
d’ apparecchiarla a Mardonio. Avendo ciò fatto costoro, Pausa-
nia ordinò a’ suoi servi d’apparecchiare li accanto la cena con-
sueta dogli Spartani. Chiamò poi tutti i capitani greci, e mo-
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