Page 233 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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SUPREMAZIA B’ ATENE. 22.3 ‘
» gli potesse servir di riparo come poco innanzi gli aveva ser-
» vito Tebe. Il Pelopoimeso bastava a dar ricovero a tutti; era
» la vera fortezza dove tutti i Greci potrebbero, all’ occorrenza
> » .riunirsi e difendersi. » ‘ Temielocle capi subito a elie mirava
veramente quella domanda ; ma conobbe anche che il dare un
rifiuto ^perentorio jioteva riuscir dannoso agli Ateniesi, i quali
non erano in grado, al momento, di resistere alle forze degli
Spartani. Risolvè dunque di vincerli colle loro proprie armi,
di opporre astuzia ad astuzia. Per consiglio di lui , gli Ateniesi
congedarono la deputazione spartana senza darle nessuna spie-
gazione, e promettendo che, per intendersi su quell’ affare, man-
derebbero presto a Sparta degli ambasciatori. Fra questi fu no-
minato Temistocle come domandava lui stesso ; e parli alla
volta di Sparta, dopo aver raccpraapdato agli altri ambascia-
lori di non si moviere finacchò le .mura non fossero abbastanza
alte da resistere a un assalto. Intanto, uomini e donne, vecchi
e ragazzi, lavorassero tutti col massimo ardore e non rispar-
miassero a ciò nessuno dei materiali che fossero utili ; le pietre
delle tombe, le colemie dei templi, le statue degli Dei e degli
eroi.
Arrivato a Sparta, non si détte punta cura di presentarsi
ai magistrati ; e a chi , dopo vari giorni , gli domandava il per-
chè di quel suo contegno, rispondeva : « Aspetto i miei colleghi
» che son rimasti indietro per sbrigare degli affari urgentissimi.
» ila arriveranno quanto prima. Mi fa anzi maraviglia che non
.» siano di già venuti. » ’ A questa risposta si prestò fede : ma
poco passò che venne la notizia, che le mura si fabbricavano,
od erano già a qualche altezza. Cominciarono allora i sospetti
c le rimostranze. Temistocle rispose protestando che 1’ erano
voci false, e invitando gli Spartani a mandare a verificar la
cosa alcuni dei loro personaggi più autorevoli. Fu fatto come
chiedeva. Frano degli ostaggi per la sua sicurezza che gli Spar-
tani mandavano ad Atene giacché l’ astuto Temistocle avvisò
,
segretamente i suoi concittadini di trattenere in bel modo gl’in-
viati di Sparla e non lasciarli partire, finacchè non fogse tornato
lui e i suoi colleghi che J’.avevano già raggiunto. Fatto ciò, si
prescutò all’assemblea e dichiarò arditamente; che por rifab-
• Tucicl., I, 90.
.= id. ibid.
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