Page 286 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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LEZIONE DICIOTTESIMA.
OniGINK E l'niMI FATTI DELLA GUEHRA DEL PELOPONNESO.
La tregua di treni’ anni conclusa nel 445 non continuò
fino al termine stabilito. I popoli greci tornarono a lacerarsi
prima di quel tempo, colla guerra detta del Peloponneso guerra
:
« la di cui durala » dice il suo grande storico contemporaneo »
» fu lunga, e cagionò alla Grecia tali calamità, come non mai
» ne aveva provale in un lasso uguale di tempof Non mai fu-
» rono prese e devastale tante città , nè dai barbari , nè dai
» Greci stessi nelle loro guerre civili ; alcune furono spopolate
» dagli antichi e ripopolate con novi abitatori. Non mai tante
» fughe d’uomini , non mai tanto sangue sparso nelle battaglie ò
» nelle sedizioni. Molte tradizioni antiche cessarono d’essere in-
» credibili : non mai tanti violenti tremoti, non mai tanti fre-
» quenti ecclissi di Sole. Alcuni luoghi patirono di gran siccità;
» e in conseguenza di esse, la fame e la jieste che distrusse" una
» parte della Grecia. » '
La causa vera di questa guerra micidiale , nessuno può
dubitare a riconoscerla con Tucidide nella grandezza d’Atene :
grandezza minacciosa che portò al colmo l’ odio e la gelosia an-
tica di Sparta, e la spinse alla prova d’ abbatterla o diminuirla
coir armi. Ma quella causa fu tenuta sempre nascosta nel più
cupo silenzio. Sen’ addusse pubblicamente dell’ altre, le quali
però furono piuttosto occasione che causa: s’ attribuì il con-
flitto generale a dei conflitti particolari che ci facciamo ora a
raccontare.
La città d’ Epidanno (presentemente Durazzo) situata nel
seno ionico sulla costa dell’ llliria , e confinante colla barbara
popolazione dei Taulantiani, era una colonia di Corcira, la
quale, come s’è dello altrove, era colonia di Corinto. Come la
sua madre e 1’ avola sua, doventò presto anche Epidanno florida
* Tucid., I, S3.
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