Page 292 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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282 LEZIONE DICIOTTESIMA.
» lo godano gli altri, direbbe la verità.... Uscite dunque, o Spar-
» talli,, dal vostro letargo : soccorrete, come avete promesso, e i
» Fotideati e gli altri ; invadete subito l’Àttica; non abbando-
» nate a’ nemici una gente amica e consanguinea vostra ; non ci
» mettete nella necessità di separarci da voi per collegarci con
» altri.... Deh 1 fate senno, e badate di non trovarvi a governare
u una parte del Peloponneso minore di quella che vi lasciarono
» i vostri padri. » ‘ rw>-
Si trovavano allora a Sparta degli ambasciatori d’ Atene.
Sebbene ci fossero per tutt’ altro afiaro, pure, inteso di che si
trattava nell’adunanza, chiesero e ottennero d’ esserci ammessi
ed esporre la loro opinione. Si diffusero a rammentare gl’ im-
mensi benehzi che Atene aveva reso alla Grecia al tempo delle
guerre persiane ; cercarono di dimostrare che le qittà sue alleate
avevan desiderato di dipendere da lei piuttosto che lei voluto
assoggettarsele, e di giustiCcare la sua condotta a riguardo di
esso ; gli esortarono a ponderare ben bene i danni che derivereb-
bero da una guerra ma comunque fosse, si dicevano pronti a re-
;
.>jpingere la forza colla forza. Ciò detto, furon fatti uscire dall’ adu-
nanza e loro e tutti gli altri inviati, perchè la decisione gli Spartani
volevan prenderla senza che ci fosse presento nessun forestiero.
11 re Archidamo si adoperò a parlare in- favore della pace. Os-
servò che Sparla non aveva nè marina nè danaro, mentre Atene
era provvista benissimo si dell’ una che dell’ altro. Una lotta con
lei era dunque pericolosa. Non doveva Sparta discostarsi da
quella savia prudenza che le era tradizionale, perchè vantag-
giosa, e (ti cui le si. faceva ingiustamente rimprovero dagli al-
leati. E la prudenza voleva che si chiedesse ragione della sua
condotta ad Atene in un modo fermo si, ma pacifico. Si potrebbe
fare frattanto dei preparativi per mettersi in grado di sostenere
coir armi le loro domande, quando fossero rifiutate. Ma dopo
Archidamo parlò Stenelaida, uno degli efori; e con un discorso
breve ma violento decise 1’ assemblea a dichiararsi per la guerra.
Questa grave risoluzione fu presa tredici anni dopo la conclu-
sione della (tregua di trent’ anni, sullo scorcio del 432 avanti
r èra cristiana.
L’ oracolo di Delfo consultato dagli Spartani approvò la loro
risoluzione. Pure, la guerra, non la mossero subito, ma invia-
I Tacid.,I, 70, 71.
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