Page 388 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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378 LEZIONE VENTITREESIMA.
mino. Bisognò attraversare il fiume Fasi, poi i paesi dei Taochi
e dei Calibi contro cui fu necessario combattere. Dopo setto
giorni di combattimento e di marcia, attraversarono il fiume Ar-
paso, entrarono nel territorio degli Scitini, e arrivarono a Gin-
nia, città ricca e a.s.sai popolata. 11 ca|K) di questa città e pro-
vincia gli accolse amichevolmente e gli forni d’ una guida cho
s’ impegnò di condurli, in cinque giorni di marcia, su un monto
da cui avrebbero avuto la vista del Ponto Eussino. « 11 quinto
» giorno infatti s’ arrivò al monte sacro chiamato Teche. I primi
» a salire sulla cima, ap(R>na visto il mare, alzarono grandi gri-
» da. Senofonte che le senti, come pure tutti quelli della retro-
» guardia, credè che dei novi nemici avessero as.salito la van-
» guardia.... Le grida crescevano mano a mano che ai primi ar-
» rivati s’ univano, correndo, degli altri soldati. Senofonte,
» sempre più inquieto, monta a cavallo, prende .seco la cavalle-
» ria, e va per portar soccorso percorrendo il fianco della co-
» lonna ma presto capisce che i soldati gridano: il mare, il marei
;
y> rallegrandosene scambievolmente. Allora, retroguardia, equi-
» paggi, cavalieri, tutti corrono sulla cima del monte; e arri-
» vati, s’abbracciano gli uni gli altri, collo lacrime agli occhi,
» e saltano al collo dei loro generali e dei loro utfiziali. Subito,
» senza che si sia mai saputo per ordino di chi i soldati accu-
,
li mulano delle pietre e con quelle inalzano una piramide che
» ricoprono dello armi prese ai nemici.»' Era un trofeo; e ave-
van ben diritto d’ alzarlo perchè avevano trionfato di un impero
immenso e della natura cospiranti insieme contro di loro.
Scesero poi nel paese dei Macroni contro i quali doverono
combattere; e attraversandolo, arrivarono a Trajvezunte (ora Tre-
bisonda) sulla costa del mare. L’era una città greca, colonia di
Sinope. Ci furono trattati molto ospitalmente e^ celebrarono la
loro liberazione con sacrifizi e giochi ginnastici in onore di Giove
Salvatore, di Ercole, e d’altri dei. Ciò fatto, l’armata s’adunò
IK'r deliberare sulla strada che restava da fare. Uno solo fu il
desiderio di tutti ; d’ andar per mare. Fu spedito a Bisanzio Chi-
risofo, perchè vedesse d’ ottener delle navi da Anassibio ammira-
glio spartano, che era là colla sua flotta. Siccome tardava molto
a tornare e i viveri doventavano scarsi , i Greci partirono da Tra-
pezunte o si recarono per terra, lungo la costa, a Ceresunte, al-
' Senof. , /tnab.
IV, 7.