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Calendula CHI È
Calendula arvensis - Asteraceae
Calendula bicolore, Cappuccina, Sposa del sole, Erba de flores, Fiorrancio, Fior d’ogni mese, Primo fiore, Margaitine, Maggioranna, Giroflada, Gaugi, Orologio dei contadini, Dormioti salvadeghi, Erba di San Cosimu, Erba che puzza, Fior de moert, Fiore di ciuccio, Cortesia, Sitrounela, Callandria, Calta, Cariennula, Patrostace
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Forse il nome che meglio la ritrae è quello di “sposa del sole”, infatti questa bella piantina selvatica ma mite ed ornamentale ad andamento cespuglioso, che prolifera nei nostri orti ed uliveti, ha dei fio- rellini che sono veri e propri seguaci del dio sole, tanto che all’imbrunire si chiudono per riaprirsi solo all’alba, e voltano sempre il capo verso i suoi raggi. Ma non è solo il sole ad ispirare la calendula: an- che la luna la governa, infatti ella fiorisce ad ogni “calenda”, ovvero con la luna nuova di ogni mese, durante tutto l’anno, e presenta semi a forma di falce di luna che si dice favoriscano le gravidanze se posti sul comodino. Gli antichi romani la ritenevano afrodisiaca e fautrice di sogni rivelatori La “spo- sa del sole” secondo la mitologia greca fu generata dalle lacrime di Afrodite, in lutto per la morte di Adone, e aiuterebbe le donne a regolarizzare il ciclo mestruale. Si tratta di una pianta femminile, che pur sposando l’energia attiva e focosa del sole, è capace di proteggere i cicli passivi e fluidi della luna. Forse per questo suo potere equilibrante di fuoco ed acqua, è indicatissima contro gli eccessi di ca- lore, le infiammazioni, le ulcere e le bruciature. Fu apprezzata come pianta medicinale durante tutto il medioevo e decantata da Shakespeare. Nell’orto, dove cresce spontanea, è benvenuta specialmente
vicino agli ortaggi da frutto in quanto attira le api impollinatrici e le coccinelle che mangiano gli afidi e le sue radici scacciano
i vermi nematoidi dal terreno.
DOVE SI TROVA
Predilige i terreni ben drenati, meglio se arati poiché non ama i ristagni d’acqua, molto soleggiati e piuttosto asciutti. Cresce volentieri negli orti, negli uliveti, nei vigneti,
nei campi e sulle stradelle di campagna.
QUANDO RACCOGLIERLA
Si raccolgono tutte le parti della pianta. Le foglie tenere, i boc- cioli e i fiori da marzo fino a novembre. Evitate solo i semi e i loro gambetti, che a quello stadio sono troppo fibrosi. Va utilizzata fresca perché da
essiccata perde quasi tutte le sue proprietà.