Page 470 - avatar gladiatori degli idee_Active
P. 470
come del “Buco dell’Ozono”. Recentemente si è individuato un assottigliamento della
fascia di ozono anche in una piccola zona del Polo Nord, sopra il Mare Artico, fatto
che potrebbe preludere la formazione di un altro buco dalla parte opposta. In effetti il
fenomeno non rappresenta nient’altro che l’aspetto più evidente della generale e
graduale diminuzione dell’ozono nella stratosfera. Il problema è estremamente
importante, in quanto una riduzione dell’effetto schermante dell’ozono comporta un
conseguente aumento dei raggi UV che giungono sulla superficie della Terra.
Nell’uomo l’eccessiva esposizione a questi raggi è correlata ad un aumento del
rischio di cancro della pelle, generato a seguito delle mutazioni indotte nel DNA delle
cellule epiteliali. I raggi ultravioletti possono causare inoltre un' inibizione parziale
della fotosintesi delle piante, causandone un rallentamento della crescita e,
ovviamente, nel caso si tratti di piante coltivate, una diminuzione dei raccolti. I raggi
UV possono anche diminuire l’attività fotosintetica del plancton vegetale che si trova
alla base della catena alimentare marina, causando di conseguenza uno scompenso
notevole a carico degli ecosistemi oceanici. Il continuo e graduale impoverimento
dell’ozono della stratosfera può essere senz’altro ricondotto alla presenza in
atmosfera di un gran numero di composti chimici in grado di attaccare l’ozono.
Queste sostanze vengono anche definite ODS, Ozone Depleting Substances (sostanze
che distruggono l’ozono). Gli ODS sono generalmente molto stabili nella troposfera e
si degradano solamente per l’intensa azione della luce ultravioletta nella stratosfera;
quando si spezzano, rilasciano atomi di cloro e di bromo che danneggiano l’ozono.
Immagine del buco dell'ozono risalente all'ottobre
1990
La presenza dei vari inquinanti prodotti dall'uomo ha profondamente alterato i
naturali meccanismi di formazione e degradazione dell'ozono atmosferico. I composti
ODS nell'alta atmosfera causano infatti una lente ma graduale degradazione
dell'ozono, in modo particolarmente vistoso nell'area sopra l'Antartide. In questa zona
durante l'inverno australe (in Maggio-Giugno) il Polo Sud si trova completamente
immerso nelle tenebre. Nella media e bassa stratosfera si rende così evidente l'azione
di una forte corrente circumpolare chiamata vortice polare
Ricerche appositamente organizzate hanno fatto scoprire che i responsabili di questo
fenomeno sono i cloro-fluoro-carburi, detti comunemente CFC, che sono gas usati
nelle bombolette spray, nei frigoriferi, nei condizionatori e nella produzione di
espansi. Questi gas rimangono attivi per tempi lunghissimi (50-70 anni), quindi hanno
tutto il tempo di raggiungere l’atmosfera dove i raggi ultravioletti rompono le
molecole dei CFC, liberando gli atomi che le compongono e che trasformano l’ozono
in ossigeno molecolare.
470