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E considerando anche che nessuno studio ha mai dimostrato che i residui di pesticidi,
               presenti in quantità infinitesimale nella frutta e nella verdura, possono essere causa di
               cancro è logico supporre che non sono i prodotti chimici i massimi imputati ma la
               carne in  se stessa. Infatti, un esperimento condotto  dall’Università inglese di
               Cambrige nel 2001 in cui sono stati coinvolti 40 000 soggetti, bambini, adulti, anziani
               dei due sessi per 20 anni di seguito, ha  dato il seguente risultato finale tra i vari
               gruppi (carnivoro, onnivoro, vegetariano, lattoovovegetariano, vegano e crudista): il
               gruppo crudista rivelava totale assenza  di malattie, quello vegano gli andava
               abbastanza vicino, quello vegetariano veniva in qualche modo punito, i gruppi
               carnivoro  e onnivoro presentavano  alti tassi di incidenza di  malattie cardiache e
               cancro. Un altro studio condotto su 78 000 donne condotto per 12 anni ad Harvard ha
               dimostrato che i soggetti che assumevano latte 3 volte al giorno  presentavano  un
               numero di fratture assai più alto delle donne che non consumavano latticini. E dal
               momento che i vegetariani ed i vegani non necessariamente consumano prodotti esenti
               da contaminazioni chimiche, è facile dedurre che la causa delle malattie è attribuibile
               non tanto agli inquinanti chimici quanto ai prodotti animali e derivati nei quali, tra
               l’altro si concentrano in misura 10 volte superiore che nei vegetali.

               Gli attuali noti nutrizionisti televisivi sembrano  pateticamente programmati per
               negare ad oltranza qualunque correlazione tra carne e malattie sociali. C’è una sorta
               di tacito e complice accordo, una sorta  di omertà diffusa tra loro ed i mezzi di
               informazione di massa: quello di non attribuire mai alla carne la causa delle malattie.
               Che cosa intendono quando in modo laconico e sfuggente parlano di prevenzione e di
               cattiva alimentazione? Se la frutta e la verdura hanno valore protettivo per la nostra
               salute da che cosa ci proteggono? Come può esserci un cambiamento dello stile di
               vita se in nutrizionisti affermano  che quando non  si consuma la carne occorre
               alternarla con  il pesce,  il  formaggi o  le uova? Praticamente  ritengono necessario
               inserire ogni giorno nella dieta comune prodotti di origine animale, cioè quei prodotti
               che sono la causa stessa delle malattie che con il cambiamento di stile di vita che essi
               fingono di voler combattere.

               Quindi,  se  questi  dati    alla  mano,  restano  solo  due  opzioni:  o  i  nutrizionisti-
               cadaveriani non sono bene informati, oppure sono in mala fede. Il condizionamento
               che ci domina, da alla gente comune quel che la gente chiede, non quello di cui la
               gente ha veramente bisogno per vivere bene, progredire sul piano etico, salutistico e
               soprattutto acquisire una mentalità critica che possa consentire ad ognuno di essere
               artefice della propria condizione fisica, mentale, morale e spirituale. Questo coincide
               con la politica delle grandi multinazionali di settore e, naturalmente, torna a beneficio
               ai suoi rappresentanti. Desidererei dare  alcuni  dati a  coloro che stanno leggendo
               questo mio libro, al fine di orientare il  loro pensiero di coloro condividendo queste
               mie filosofie di vita.












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