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Il corpo non va mai contro se stesso.

               Il corpo tende a guarire, non a peggiorare, a condizione però che si cambi stile di vita
               e che si interrompa il circolo vizioso di avvelenamento.

               La situazione è diversa solo quando si è in stato di cachessia, di putrefazione avanzata
               del sistema, dove le cellule non ricevono più nutrimento e non si ripuliscono più.
               La  malattia che causa tumori e talvolta cancri, ha  un  nome preciso, ed è
               avvelenamento, degenerazione cellulare.

               I pericoli insiti nel toccare chirurgicamente e chemioterapicamente un tumore.

               Una  bomba innocua se lasciata in  pace. Una  bomba da  disinnescare con mille
               attenzioni.

               Il tumore benigno è come una bomba tranquilla e innocente finché nessuno la tocca e
               la sbatte violentemente.
               L’unica cosa saggia da fare è lasciarla al suo posto, oppure disinnescarla con metodo
               scientifico.
               Anche perché  toccare  chirurgicamente  o  chemioterapicamente un tumore,  significa
               mandare in circolo i veleni in esso depositato, e creare le basi per altri punti critici,
               mediante quel fenomeno, purtroppo inarrestabile e letale che si chiama metastasi.

               La scienza igienistica ha da tempo descritto per filo e per segno il tumore difensivo, in
               sei passi  precisi, chiamati enervazione (indebolimento), toxemia (intossicazione),
               infiammazione della parte prescelta dal sistema, ulcerazione, indurimento.

               Il passo numero sette, meglio non compierlo

               Il passo numero sette meglio non compierlo, e si chiama fungazione, o diramazione
               del problema in altri punti.
               E’ quel passo che, poco importa come interveniamo, porta  alla morte rapida, in
               quanto il sistema immunitario  ha capito  che non c’è più nulla da fare se non
               abbreviare i tempi  (salvo che, con droghe e  medicine estreme, ovvero con
               l’accanimento  terapeutico  e  con  operazioni utili  solo  a  far lievitare  il  conto  del
               ricovero, non si tenga in vita il soggetto più a lungo del necessario, in condizioni di
               terribile sofferenza). Nel cancro, come in tante altre patologie gravi, il grasso rimane
               il maggiore e il più  villano imputato.  Non contribuisce solo alla condizione pre-
               cancerosa detta lipotoxemia, ma  anche alla produzione  di estrogeno, ormone
               stimolante della moltiplicazione cellulare.

               Aggregazione  globuli  rossi,  piastrine  appiccicate  e  alta  viscosità  sanguigna
               accompagnano invariabilmente le diete alto-grasse e alto-proteiche, aggravate
               regolarmente con zucchero e sale da compensazione, con caffè  e fumo  da cardio-
               stimolazione.



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