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fermarlo. Nei primi Novecento, grazie alla nascita del sito estratti-
vo di Vallezza, Fornovo divenne il maggior centro italiano per la
produzione e la lavorazione del petrolio, arrivando a coprire circa
l’80% del fabbisogno nazionale.
Arrivando a Fornovo Taro, il visitatore ha la possibilità di percor-
rere diversi itinerari: alla scoperta di arte, natura e gastronomia
e raggiungere i luoghi simbolo delle principali vicende storiche.
La località si trova infatti all’imbocco di due importanti vallate ed
è da sempre un punto di passaggio, inevitabile, l’anello di con-
giunzione tra la pianura padana e l’Appennino. Dirigendosi verso
il centro di Fornovo Taro ci si incammina lungo il tracciato della
Via Francigena, la via dei pellegrini che dal Medioevo ad oggi in-
tendono raggiungere Roma. Tappa obbligata per la Pieve di Santa
Maria Assunta, splendido esempio di architettura e di scultura ro-
manica. Proseguendo la strada verso il passo della Cisa, si incontra
l’abitato di Sivizzano, sede di un’altra ricca Pieve, anch’essa dedi-
cata all’ Assunta. Per quanti volessero alternare gli spostamenti in
auto a tratti trekking e passeggiate naturalistiche è possibile una
deviazione verso la Riserva del Monte Prinzera, un’area ofiolitica di
grande suggestione che conserva fioriture rare. Il territorio di For-
novo Taro, compreso tra la collina ed il fiume Taro, è infatti inserito
in ben tre aree protette: la Riserva ofiolitica di Monte Prinzera, Il
Parco fluviale del Taro ed il Parco Regionale dei Boschi di Carrega.
Numerosi punti del comune sono dunque attraversati da sentieri
e percorsi naturalistici, diversi tra loro e ricchi di specie faunistiche
e floreali rare o specifiche di un ecositema ristretto. Partendo da
Fornovo è possibile effettuare numerose escursioni, sia lungo il
fiume, che ai piedi delle formazioni rocciose del Prinzera, oppure
tra i boschi in cui regnano sovrani i caprioli.
Monte Prinzera
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