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Badia di Santa Maria della Neve
Foto: Michele Riccomini
leonico soppresse le congregazioni religiose, ma nel 1816 Maria
Luigia la restituì ai monaci. Nel 1866 venne incamerata dal Regio
Demanio Statale e messa all’asta. Nel 1870 fu acquistata dal mo-
naco Ildebrando dell’Oro su incarico dell’Abate Casaretto. Duran-
te la seconda guerra mondiale vi sono state custodite numerose
opere d’arte fra cui la famosa bibbia miniata di Bordo D’Este.
Particolare attenzione merita la chiesa costruita incorporando un
precedente oratorio romanico. Il tetto a capanna con porta e ro-
sone decentrati nei confronti della cuspide. All’interno la volta e
le pareti sono sontuosamente dipinte, di particolare interesse “La
Madonna in trono con il bambino” attribuita a Jacopo Loschi.
Altro gioiello della Badia è il chiostro quattrocentesco dal respiro
rinascimentale, con archi a tutto sesto sorretti da colonne in are-
naria con capitelli di diversa foggia. La pianta è quadrata al centro
vi è una fonte battesimale e verso il lato nord, dove in alto spicca
la meridiana con la scritta “Tempus breve est”, si trova il pozzo.
Sempre nel chiostro è possibile ammirare l’originale campana vo-
luta da Pier Maria Rossi.
Uscendo dal Chiostro ci si porta nel delizioso belvedere settecen-
tesco a pianta quadrata con una specie di Absidiola, che come una
balconata si sporge sul torrente. Tra le colonne doriche si trova una
raffinata ringhiera in ferro battuto, da cui è possibile ammirare il
rasserenante paesaggio della vallata profilata dai dolci colline.
Nell’Abbazia uno storico laboratorio apistico produce una linea di
prodotti per la bellezza e la salute, utilizzando antiche ricette.
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