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4. I RAPPORTI DI LAVORO CESSATI
Tabella 4.1 - Rapporti di lavoro cessati per ripartizione geografica e genere del lavoratore interessato (valori assoluti, composi-
(a)
zioni percentuali e variazioni percentuali). Anni 2018, 2019 e 2020
(a) Si intende la ripartizione geografica della sede in cui si svolge l'attività lavorativa.
(b) Comprende i rapporti di lavoro la cui sede è situata al di fuori del territorio italiano, in Comuni di recente istituzione o non è specificata.
Fonte: Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali - Sistema Informativo Statistico delle Comunicazioni Obbligatorie
Con riferimento ai settori di attività economica, l’Agricoltura raccoglie il 17,3% del volume delle cessazioni
complessivamente registrato nel 2020 e l’Industria il 13,1% mentre i Servizi detengono la quota più consi-
stente, pari al 69,6%. Considerando le composizioni percentuali dal 2018 al 2020 si osserva come a un au-
mento della quota di cessazioni in Agricoltura corrisponde una diminuzione di quella dell’Industria e, in mi-
sura maggiore, di quella dei Servizi, in particolare del comparto degli Alberghi e Ristoranti che rappresenta il
16,1% del totale (il 23,8% del solo settore dei Servizi), seguito dal settore della PA, Istruzione e Sanità (15,3%)
(Tabella 4.2).
Seguendo l’andamento delle variazioni percentuali, a fronte di un andamento positivo nel biennio 2018-2019,
esteso a tutti i comparti dei Servizi, alla generalizzata, sensibile riduzione a cui si assiste nel 2020 fa eccezione,
in controtendenza, il comparto delle Attività svolte da famiglie e convivenze (+5,9%, pari a +22 mila). Il de-
cremento maggiore si riscontra nel comparto degli Alberghi e Ristoranti (-32,5%, pari a -727 mila cessazioni),
seguito da Altri servizi pubblici, sociali e personali (-23,4%, pari a -345 mila) e da Trasporti e Comunicazioni (-
21,1%, pari a -365mila). Una forte riduzione si registra anche nel settore industriale, che già nel 2019 mo-
strava variazioni di segno negativo, in misura maggiore nell’Industria in senso stretto (-17,3%, pari a -154
mila) rispetto alle Costruzioni (-16,6%, pari a -97 mila). In Agricoltura si osserva la variazione meno elevata (-
2,0%), equivalente a una riduzione di 33 mila cessazioni.
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