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La sua profonda connessione con il territorio si manifestò anche attraverso
il suo impegno nella promozione dell’arte locale. Mazzia organizzò mostre
e eventi culturali a Roggiano, offrendo una piattaforma ai talenti emergenti
e contribuendo a valorizzare il patrimonio artistico della regione.
Tuttavia, il legame di Mazzia con Roggiano Gravina non si limitava solo alla
dimensione artistica. L’artista ritornava spesso nella sua terra d’origine per
trovare ispirazione e riflettere sulle proprie radici. Questo legame si rifletteva
anche nei suoi dipinti e nelle sue sculture.
La presenza di Mazzia a Roggiano Gravina contribuì a creare un ambiente
culturale vivace e dinamico nella comunità locale in tempi bui. La sua figura
carismatica e il suo impegno nel promuovere l’arte e la cultura fecero di lui
un punto di riferimento per gli artisti e gli intellettuali della regione,
stimolando la nascita di nuove iniziative e collaborazioni creative.
Il rapporto tra Angelo Maria Mazzia e Roggiano Gravina rappresenta un
esempio significativo di come l’arte possa fungere da ponte tra individui e
comunità, contribuendo a valorizzare l’identità locale.
Per celebrare il bicentenario della morte dell’artista e promuovere l’arte e la
bellezza del suo territorio, è stato organizzato un evento in suo onore, diviso
in due giornate e avente un solo obiettivo: far scoprire ai giovani la bellezza
e l’importanza dell’arte attraverso le sue radici.
A portare in alto il nome di Roggiano Gravina, nel mondo dello sport, è stato
Angelo Mirena conosciuto da tutti come Angelo Dundee, allenatore di
Muhammad Alì.
Considerato uno dei più grandi manager della boxe americana, nella sua
lunga carriera ha allenato campioni del calibro di Sugar Ray Leonard,
George Foreman, José Nápoles e ben altri 15 campioni mondiali. Fu
allenatore di Muhammad Alì dal 1960 al 1981, e con lui formò il binomio più
vincente della storia del pugilato. La International Boxing Hall of Fame nel
1992 lo ha riconosciuto tra i più grandi non pugili di ogni tempo.
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