Page 11 - Dossier modello A2.0
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Con particolare riferimento ai rifiuti urbani, il ciclo integrato può essere utilmente distinto in tre fasi che si differenziano fortemente tra loro per caratteristiche tecniche, economiche e organizzative.
La fase di raccolta è divisa in due principali tipologie: indifferenziata, che non distingue i rifiuti conferiti dagli utenti, e differenziata, che raggruppa i rifiuti in base a frazioni merceologiche omogenee per destinarle al riciclo, con quest’ultima tipologia che diviene sempre più rilevante. Questa fase, contraddistinta dalla natura meritoria e dalle esternalità positive che produce, potrebbe essere facilmente organizzata come complesso di attività distinte, gestite da più operatori in concorrenza tra loro. Tuttavia, la configurazione industriale di questo comparto, caratterizzato da funzioni di costo sub additive, lo rende un segmento che si presta naturalmente a operare in regime di monopolio, da sottoporre quindi a specifici sistemi di affidamento e regolazione (concorrenza per il mercato). Nella maggior parte dei casi la gestione del servizio è affidata a un unico soggetto, al fine di evitare una duplicazione dei costi fissi, anche se in letteratura si sono rilevate importanti economie di densità, mentre più controversa appare la presenza di economie di scala, osservata solo per aree urbane al di sotto di una certa soglia dimensionale. Nei grandi centri urbani, infatti, le difficoltà derivanti dalla congestione abitativa e dal traffico fanno sì che lo svolgimento del servizio sia più problematico, rendendo in alcuni casi economicamente conveniente anche una pluralità di gestioni nella medesima città. Questa fase della filiera si caratterizza infine per la natura labour intensive, con componenti di capitale non elevate, brevi tempi di recupero degli investimenti e scarse barriere all’entrata, anche se l’introduzione di nuove tecnologie, soprattutto finalizzate a migliorare la raccolta differenziata, sta accrescendo il peso del fattore capitale.
La fase del trattamento consiste nella preparazione e nella valorizzazione dei rifiuti al fine del loro riciclaggio, recupero o smaltimento finale. Per una sintetica schematizzazione delle diverse tipologie di trattamento dei rifiuti si possono individuare due principali filiere legate alla modalità di raccolta:
• il trattamento dei rifiuti derivanti dalla raccolta differenziata, non soggetto a privativa comunale, che avviene con due finalità differenti, il riciclaggio della frazione secca e il compostaggio della frazione umida;
• il trattamento dei rifiuti indifferenziati, che può avvenire a freddo, per recuperare un’ulteriore parte di materiali riciclabili, ridurre il volume del materiale e stabilizzare i rifiuti (riducendo la forma- zione di gas di decomposizione e il percolato) in vista dello smaltimento in discarica, o a caldo (incenerimento, pirolisi, gassificazione), finalizzato al recupero energetico.
Si tratta in ogni caso di attività che, per l’impiego di impianti di natura complessa e a elevato contenuto tecnologico, si classificano come attività tipicamente capital intensive, con elevati costi di investimento e lunghi periodi di ammortamento. Le diverse modalità di trattamento potrebbero essere in linea teorica gestite in condizioni di concorrenza nel mercato, anche se si delinea il rischio che si creino posizioni dominanti da parte dei proprietari degli impianti che, soprattutto in virtù del principio di autosufficienza degli
Ambiente 2.0 Consorzio Stabile S. C. a r.l.
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