Page 18 - Dossier modello A2.0
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A.2. Analisi del mercato dei rifiuti in Italia
In Italia si producono annualmente circa 170 milioni di tonnellate di rifiuti, tra urbani, speciali e pericolosi, pari a una media di 3 tonnellate di rifiuti pro capite annui. Gran parte di questi è prodotta dalle attività di costruzione e demolizione (35% del totale), un quarto circa è composto da rifiuti speciali non pericolosi, il 19% da rifiuti urbani, il 15% dal trattamento dei rifiuti e infine il 6% da rifiuti speciali pericolosi.
Se è evidente che i rifiuti urbani rappresentano solo una parte della produzione totale di rifiuti e neanche la più rilevante, si tratta in ogni caso della componente che per certi versi merita maggior attenzione, in virtù delle difficoltà di raccolta e gestione e delle potenzialità di recupero perse.
Il quadro generale relativo alla produzione, al trattamento e allo smaltimento dei rifiuti in Italia si differenzia in maniera piuttosto significativa da quello relativo all’intera Unione Europea.
La produzione annua di rifiuti in Europa è stimata pari a circa 2,5 miliardi di tonnellate, equivalenti a 5 tonnellate di rifiuti pro capite, con una distribuzione per tipologia di rifiuto molto differente da quella italiana: i rifiuti urbani in Europa rappresentano appena l’8,7% del totale, mentre la gran parte dei rifiuti è prodotta dal settore industriale (i rifiuti speciali non pericolosi sono il 48% del totale). Rappresentando valori medi riferiti a tutti gli Stati membri, questi dati nascondono in realtà importanti differenze, in particolare tra gli Stati originari e i nuovi Stati membri, più indietro nel perseguimento della strategia europea per i rifiuti.
Il grado di ricorso alla discarica, la soluzione di ultima istanza secondo la strategia europea, è un ulteriore indicatore del livello di arretratezza del sistema di gestione del ciclo dei rifiuti del nostro Paese. Quasi il 50% dei rifiuti urbani prodotti in Italia viene conferito in discarica, a fronte di Paesi del Nord Europa che in alcuni casi hanno di fatto raggiunto l’obiettivo di azzerare del tutto l’interramento dei rifiuti (Germania, Paesi Bassi e Svezia), accompagnando al minore ricorso alla discarica valori di recupero e incenerimento significativamente più alti di quelli italiani.
Le basse percentuali italiane di recupero di materia e di energia sono del resto da attribuire in parte a una gestione poco efficiente del ciclo dei rifiuti, ma in parte anche a una carente programmazione che vede l’Italia contraddistinguersi per l’insufficiente dotazione impiantistica.
A.2.1. La produzione e la raccolta
La produzione pro capite di rifiuti in Italia si differenzia fortemente a livello territoriale, con valori molto più alti nelle Regioni del Centro-Nord. Si passa da circa 6 tonnellate di rifiuti per abitante nel Trentino Alto Adige, al dato calabrese appena superiore a una
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