Page 24 - Dossier modello A2.0
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A.2.4. Il commercio dei rifiuti
Nel 2010 l’Italia ha esportato complessivamente 5,2 milioni di tonnellate di rifiuti e ne ha importati poco più di 4 milioni di tonnellate.
La quota prevalente del commercio estero di rifiuti è costituita dai rifiuti speciali non pericolosi, che rappresentano il 93% dei rifiuti esportati e il 61% dei rifiuti importati.
In termini “qualitativi” si segnala come l’esportazione di rifiuti speciali riguardi principalmente la movimentazione di materiale derivante da processi produttivi e da impianti di gestione dei rifiuti che non consentono ulteriori attività di valorizzazione. Si tratta quindi prevalentemente di rifiuti destinati allo smaltimento.
Tale constatazione consente, dunque, di porre in stretta relazione la scelta di esportare rifiuti con l’inadeguatezza del parco impiantistico nazionale e con il problema, annoso, della scarsità di territorio che caratterizza lo scenario nazionale.
Per quanto riguarda, invece, il flusso di rifiuti speciali in entrata nel nostro Paese, questo si riferisce prevalentemente alla categoria merceologica delle c.d. materie prime seconde, ovvero materiali derivati dell’industria del riciclo che possono essere impiegati come input di nuovi processi produttivi. La prevalenza di questa tipologia di materiale importato mette in luce, anche in questo caso, un certo grado di “immaturità” dell’industria nazionale dei rifiuti che comporta per l’Italia la necessità di approvvigionarsi di materiali che, con impianti e strutture adeguate, potrebbero agevolmente essere prodotti “in casa”.
Quest’ultima considerazione appare confermata anche dall’analisi condotta sul traffico transfrontaliero dei rifiuti urbani. Il 42,4% dei rifiuti urbani esportati, infatti, è costituito da rifiuti da imballaggio. Il 60% circa di questi sono imballaggi di plastica, mentre un ulteriore 32% è rappresentato da imballaggi di carta e cartone. I primi sono prevalentemente destinati al mercato cinese, mentre i secondi sono in gran parte esportati in Germania.
Per quanto riguarda, invece, i rifiuti urbani importati, emerge come più dell’80% dei volumi sia rappresentato da rifiuti di legno, in gran parte provenienti dalla Francia e dalla Svizzera. Si tratta di materiali destinati prevalentemente alla produzione di pannelli truciolari impiegati nella filiera dell’industria del mobile.
La movimentazione transfrontaliera dei rifiuti è un fenomeno in forte crescita: le esportazioni italiane di rifiuti speciali sono passate da circa 2 milioni di tonnellate nel 2007 a 4,9 milioni di tonnellate nel 2010, con una crescita pari approssimativamente, in termini assoluti, al 150%.
Questa tendenza è riconducibile a una molteplicità di fattori, tra i quali rileva in particolare l’indirizzo impresso dalla politica europea della gestione dei rifiuti.
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