Page 27 - Dossier modello A2.0
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osservare in ogni caso come le dinamiche degli investimenti nel settore dei rifiuti e della spesa nazionale siano andate sempre più divaricandosi nel corso dell’ultimo decennio (la quota di investimenti sul totale della spesa ha perso oltre 6 p.p.). Sono soprattutto gli investimenti del settore pubblico a essersi ridotti a fronte di una maggiore dinamicità degli investimenti realizzati dal settore privato.
Un’analisi del 2011 sulla spesa pubblica per investimenti nel settore dello smaltimento dei rifiuti mostra come la differente dotazione impiantistica tra le diverse ripartizioni territoriali italiane non sia apparentemente da attribuire a una minore capacità di spesa di alcune Regioni rispetto ad altre.
Se si considera infatti la sola spesa degli Enti locali, si può notare come siano proprio quelli del Mezzogiorno, l’area geografica meno dotata dal punto di vista dell’offerta impiantistica, a spendere di più per investimenti in questo ambito. Tale dato è però da attribuirsi in buona parte a una distorsione strutturale del sistema del ciclo dei rifiuti: nel Mezzogiorno infatti, negli anni cui si fa riferimento, la presenza di gestioni in economia era nettamente prevalente rispetto alle altre ripartizioni territoriali (nel 2004 il numero di gestioni in economia nel Sud era pari al 57% del totale, rispetto al 39% del Centro e al 24% del Nord). Non sorprende dunque che la spesa degli Enti meridionali abbia un peso percentuale sul totale più elevato.
Se si passa però a esaminare le spese del settore pubblico allargato, che comprendono anche gli investimenti effettuati dalle imprese pubbliche locali, si può facilmente osservare come gli investimenti del Centro-Nord superino significativamente quelli del Mezzogiorno.
Le realtà imprenditoriali del Nord hanno dunque una maggiore capacità di spesa che, riflettendosi anche nella maggiore dotazione di impianti, mostra di avere una efficacia superiore rispetto a quella delle spese sostenute per investimenti dagli Enti locali del Mezzogiorno, che non sembrano aver prodotto risultati altrettanto apprezzabili in termini di dotazione infrastrutturale.
Gli investimenti realizzati nel Mezzogiorno sono stati qualitativamente inferiori, probabilmente per la scarsa capacità degli Enti locali che li hanno attuati. Quello che sembra dunque mancare nel Sud Italia è soprattutto una gestione di tipo imprenditoriale del ciclo dei rifiuti, che consentirebbe al servizio di raggiungere livelli di efficienza e redditività più alti e una migliore qualità, supportata da una maggiore, e meglio indirizzata, quota di investimenti.
Concludendo, sembrerebbe che gli investimenti con un ritorno maggiore in termini di impatto sulla quantità e sulla qualità della dotazione impiantistica siano quelli realizzati dal sistema imprenditoriale, piuttosto che quelli promossi dagli Enti locali, e che, tra gli investimenti realizzati dal sistema imprenditoriale, quelli più significativi siano quelli effettuati dalle realtà aziendali più grandi.
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