Page 33 - Dossier modello A2.0
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• Società pubbliche nelle quali l’Ente locale partecipa direttamente alla società di gestione;
• Società pubbliche nelle quali l’Ente locale partecipa indirettamente, attraverso holding;
• Società quotate nelle quali l’Ente locale partecipa direttamente a una holding quotata;
• Società quotate nelle quali l’Ente locale partecipa indirettamente a una holding quotata tramite un’altra holding;
• Società miste;
• Società private.
Le aziende pubbliche rappresentano più del 50% del totale; il 25% è di proprietà privata, meno del 10% è quotato e il 12,3% è di tipo misto.
Il settore dei rifiuti si caratterizza dunque per un modello di gestione caratterizzato dalla presenza prevalente di imprese pubbliche locali, che producono circa il 70% del valore totale generato dal settore, mentre le imprese totalmente private o gestite in house dai Comuni hanno un impatto minoritario (valore della produzione che si stima intorno al 30% del totale).
Questa caratteristica sembra riguardare soprattutto le aziende meridionali, che per una buona maggioranza sono ancora gestite in economia dai Comuni. Il ruolo diretto da parte degli Enti locali nella gestione dei servizi d’igiene ambientale rappresenta ovviamente una delle spiegazioni del più elevato livello di frammentazione di mercato che si osserva proprio nelle Regioni del Sud Italia.
I dati relativi alla dimensione delle aziende di igiene ambientale non fanno che confermare una diffusa presenza di piccole e piccolissime imprese nel comparto. Classificandole sulla base del fatturato realizzato nell’ultimo anno, ci sono 4 categorie:
• Le grandi imprese con un fatturato annuo superiore ai 50 milioni di euro;
• Le medie imprese con un fatturato annuo compreso tra i 10 e i 50 milioni di euro;
• Le piccole imprese con un fatturato annuo compreso tra i 2 e i 10 milioni di euro;
• Le micro imprese con un fatturato annuo inferiore ai 2 milioni di euro.
Le imprese dei rifiuti si caratterizzano per un fatturato medio annuo piuttosto basso, che non supera i 2 milioni di euro nel 45% circa dei casi, una percentuale tuttavia meno rilevante di quella che si registra per il settore dei servizi di pubblica utilità nel suo complesso. Si tratta di una struttura di mercato caratterizzata da un ristretto numero di operatori di dimensioni medio-grandi e da una forte diffusione di aziende di piccola dimensione. Come era facilmente immaginabile, le imprese che offrono anche altre attività presentano invece una struttura molto differente, con una netta prevalenza di aziende che fatturano più di 10 milioni di euro (il 17% del totale supera anche i 50 milioni di euro di fatturato).
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