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Intervista
Tristan "Shu"
www.tristanshu.com
È iniziato tutto quando ho fatto la mia prima stagione inver-
nale di snowboard sulle alpi. All'epoca usavamo fotocamere
usa e getta con gli amici per documentare la nostra vita e le
nostre imprese sulla neve. Poi, mentre lavoravo come product
manager per un'azienda di stampanti a Parigi, sono arrivate le
fotocamere digitali. Ricordo che avevo acquistato una fotoca-
mera Kodak da 2 Mpxl e la portavo con me ogni fine settima-
na quando saltavo sul treno per andare a fare snowboard sulle
Alpi e scattare ai miei amici, per poi stampare le foto durante
la settimana.
Cosa cerchi di esprimere con le tue immagini?
Quello che mi interessa è trasmettere la sensazione di entu-
siasmo, di vita, che si prova quando si fanno attività appassio-
nanti all’aperto.
Mi piacciono le foto d'impatto, quelle che ti fanno fermare
mentre scorri i feed dei tuoi social media. La mia formula è
molto semplice ed è la stessa da anni: rendere al massimo l'a-
zione dell'atleta componendo al meglio inquadratura, sfondo
e luce.
Cosa occorre per praticare una fotografia d'azione al tuo
livello?
Tanta pratica! E conviene muoversi da soli in modo da capire la
differenza tra cosa è fattibile e cosa può sembrare bello.
Nel lavoro mi interessa sperimentare il nuovo ed è fondamen-
tale il rapporto con gli atleti che posano per me; prima delle
riprese parliamo a lungo insieme. Non sono io a “scattare la fo-
to”, la creiamo insieme.
Qual è il segreto delle tue immagini così definite e nitide di
soggetti in movimento?
Non saprei dirtelo… continuo a cercare, a sperimentare. Di cer-
to è indispensabile che la fotocamera abbia un buon sensore,
in grado di registrare la più ampia gamma dinamica possibile
dalle luci alle ombre, riducendo al minimo il rumore.
Scatto in Raw esponendo il più possibile a destra per registrare
la maggiore quantità di dati, anche se l’aspetto dell’immagine
è piatto, opaco; so però cosa otterrò dopo la fase di sviluppo
in Lightroom.
66 l SERIE ORO PROGRESSO FOTOGRAFICO