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          La mattina  dei  dodici'  trascorreva  senza  che  neWam-  zione  s'è  diffusa  alla  vescfca  dando  luogo  ad  un  ca~arro
        ma1laLo  appairisse  alcun  segno  di  nuo~o  accesso.  Siccome   vescicale  che  fu  gl!larito  in  en~raimbi  colla  decozione  del
        però  l'addominè  era  lullo  alquanto  dolente  per  eITelto   'fellaudrio  acquatico  e  dell'uPa u1·si.
        degli  spasmi  sofferti  nel  giorno  innaozi,  credei  oppor-  Quattro  orehilidi  prodolle  da  diffusione  della  flogosi
      "  tuno  uil  leggi ero  pur.gante . oleoso  c,he  11ecò  gran  sollievo  - dell'uretra e  dal  soppresso  scolo  nel  secondo stadi@  deHa
        alll'amrnafato.                                      - blenn0rrag.ia furbno  curati eoo  successo mediante  il  melod0
         - Passò  1ranqnilll0  il  giorno  ~r_edici  in  cui  sì  °temeva  un   anLiflogis.tico  generale  e  lot!ale  ( cataplasmi  molUtivi,
        nuovo  accesso,  cò~lro  del  quale  ho  però premunito  l'am~   àieta,  bibite  nitrate).  Trascorso  quindi  lo  sla1l0  d'act!Ì-
        malato co.n  altri  0tl0 _grani  di  éilrat0  di  chinina,  alllresì   lez:~a·  mi  venne  ~aU~o  di  sch,igllier  0~ni  supe,rs~i~e  ,du,rezia
        colla  giunta  della  limonata.  _vegetale  per  bevanda .   coll'applicazione  dei  fbri  poiverizzali  di  sambuco.
         .  ·na  quel  giorno  fin  al  venlesimqquarto  in  <·uhi Dal-  Nell'assu-mer  il  servizio  della  Sezione  ebbi  a  curare
        masso  si  trattenne  nello  Speda!H,  fl!l  s0t!oposto  ad  no'a-  ainmalati  aITelli  da  bubb0fli  ingl!liné!li  passa,Li  ,già  allo  sl;ito
        datta  regola di  vi'Uo  ed  all'uso  quotidiano  d'u11a dec0zione   d'induramenlo  e  secondarii  d'u'lcer,e  già  cicatr.izrz.ate  ,  e
        amara.                                                qtLesll  bubboni  Svanirono  lutti  nello  spazio,.di  venti  gioroi
                                                              col  metorlo  . dt  .Malapert .. In  Lr.e  di  questi  amma1lati  n.0n
                                50                            slali  prima  cura~i  coi  mericuriali  ho  ag,gil!lnl~  la  c1.u:a
                    CA&é>  DI  .BtENNORRAGIA                  esterna  all'intérna e  questa  cura  combinata  la  vidi  pur.e
                                                              utile  in  1ahri  casi  di  buboni  incipienti;  e  quando  qualche
               PRECllDUTO  DA  UNA  RELAZIONE  CLINIC1
                                                              resluccio  d'ingorg0  ghiandolare  ava,nzava  a  questa cura
                    -DllLL.\  Sl!Zl0N1E  OEI  VF.:Nl!REl
                                                              era  esso  sci01lo  coÌle  frizi0ni  _di  pomata  d'id1riodtaL0  cli
          (Memoria  le(la dal  Dote.  F1ssonE -in,  una Confer,enza   potassa  ·coll'estrallo  di  cicuta.  Nei  casi-..._di  bubboni  sup-
            •  •           ci' Al_essana'ria).
                                                              purali  e  slali  aperti  ed  in  quellli  in  cui  la  f~riilla  p,resen-
           Le  malaillie  sHìli1iche  eh' i0  ebbi  a  curar  in  questo   tavasi  lurida  c0'maugirl'i  rovesci•albi  virdli  meUere  ben'e
        L rimestre  furon0  blennorragie,  l.JUbuoni  inguinali, ulcere,   l'applicazione  di  filaecica  imbevute  in  una  so)Qzione  di
        condilomi,  dolori  osteocopi,  orchitidi  dipendenti  da  milfu-  sublimato  corrosivo  satura a segno  da  destare  quel  gi:ado
        s,i0oe  di  fl0g0si  uretliaile  con  soppréssione  cleU0  scolo   di  vitalità  necessa111io  alla  ripara,zionè.   •
        blennorragico.  Non  mi  farò  a  descriveré  queste  varie   Sulle  ulcern  e nei  coudilomi  e  dolori  sifilliLi1ci  dipen-
        cure,  ma  dirò  s0ltaolo  del  metodo  io  generale  usato  in   denti  da  lue  sifilibica  confermala  m'allenni  alla  cura  mer-
        ognuha  melle  suddel'le  alifezioni  ed  in  appresso  dar@  la   curiale  per  mezzo  delle  fri,zioni.  Jn  alcuni  casi  a quesLe
                                     ,
        descrizione  d'un  cas0  di  blenn@rragia  che  per  le  varie   refraU!arii,  i,inpiega 1 i  i,I sl'lli>llimato  corrosivo.  Nelle  uilcere
        sue, fasi  credo  rJ)erili  particolare  menzione.    primitive  vidi  bastare  le  pillole  di  calomelan0  d'un
          Procedendo  con  ordine  dirò  che  la  cura  da  r;ne  usala   grano  ciascheduna· e  prese  iu  numer0  di  due  o  tre  al
        CGil'lr~  ·la  blernn;rra•gia  è  quellla  geneFalrneale  messa  i1n   g,iorno  col  dec,oLto  di  salsapa,riglia,  medicando  la  l0callilà
       -pratica  in  ·t~1lli  gli  Spedali  Militari.  biccome  per  l'ordi-  coll'unguento  mercuriale  o eon  filaccica  imbevt~Le  nel  li-
        nario  gli  am!]lala~i  si  presentano  soltanto  qopd  cbe  già   quore  di  Vaoswielen.       '
                                                                I            .
        s~è dichiara~o  ab'b0ndanle  l'a  scolo .purulento  e  raramente   Tre ammalali  affetti  da  1!lolori  osteocopi  e  già  slali  !iliÙ
        nell'esordire( del  ma'le  ,  così  non  m'occorse  di  dovere   volle  curali  c0i  mercuriali  flurono  guariti  col  ioduro  di
        metter  in  pra.Lica  il  mebodo  abortivo  -preconizzalo  da   potassa  a,~a  dose  di  quallr,o  grani  in  L11e  oncia  d'acqua,
        Ricord ,  rna  bensì  di  comballere  lo  sLato  llogisUco  con   aumen[ando  giornalmente  due  grani  sin  a  venticinque  9
        evacu.azioni- sangiu1igne  più  o  n1eno  r:i1~eU11Le  seconclo  l'io-  50  per giorno.   •
        lensità  e  du1rata  dello  ,sta lo  acuto,  coli,!· sangui~u_ghe  al   li .caso  di  blennorragia  di  cui  feci  J!>arola come  quello
        perineo,  ·con  bagni  freddi  locali  onde_ impedir  o  dimi-  che  merita  particolare  menzione,  è  il  seguente.
        nuire  le -erezi0!li  e con- bibite  ri1nfiresca1t,ive  n1ucilag°inose.   Un  soldato  dèl G fanteria,  surrnganle,  di  corpo.talora
                                                                              0
        Vinto  cosi  lo  sta·,to  acu.to  ilogisti.co  som!IÌ1inistrava  all' am-  gracile,  di  tempera rnent0  nerv1os0-sanguign0,  en1Lra\la
        malalo  ùu  oncia  di  c,remore  di  tarlar.o,  due  d·ramme  di   nella  Seziono  per  eòsere _curalo  di  blennorragia nel  mese
        sale  nihro  ed  uno  scrupolo  di  dig,itale  ridolla  in  polvere,   ùi  marzo  1851  e  presentava  i  seguenti  sintomi:· call0re
        iii  Lu ULo  diviso  in  dodlici  pa,rUi  da  puenderne  hre  ali  giorno,   generatfo  aumentai!@;  feHre ;  sete ;  m0lor di  ca~0;  d0ll!lri1
        e  così  si  c0ntinua va  per  ollo  o  dieci  giorni,  praticando   lancinanUi  all'inguine  lungo  il  funicolo  spermatico  ;  tirn-
        però nél  tempo· stesso -iniezioni  uretrali  con  una  soluzione   ciore  nell'emetlere  l'orina ;  mealo  or;nario  rosso;  ere -
        di  decotto  di  foglie  di  malva  :  terminava  poi  la  cura  con   zioni  spasmodiche  dol0r.0sissime ;- scolo  [Hllrulen~o  ~er-
        inie,zioni  di  solfato  dli  soda  e  di  potassa  alla  dose di  se-  dast,ro  ( tre  sata~si  dal  braccio ,  un'abbondante  0pera--
        dici  gra,ni  in  olt'Òncie  d'aèqm,.  ln  qualche  caso,  cessalo   zione  di  mignatte  al  pcri:neo,  bagni  freddi  mt1a  verga,
        l'uso  delile  suddene  polveri  ,  prescriveva  qualche  dose ~i   ,,  biMto rinfrcscali'l)e IIJtwitag·inose._,  dieta  assolut,a). ·10  J!)0Chi
        ba,lsaml!>  copa1i0e  e di  pepe  cufueba ,  ma,  a  dire  vero,  que-  giouni  eo.n  questa  ·cl!l•ra  eessaF0no  lilressochè  com1?iu·ta-
        sti  ull,imi  r.illl_edi  non  mi  sodd'isfticero  gran  che  -sia  p~r   menle  li  sintomdlogistici •e sembrava che  in  brev~ Le!inpo
        gli  sconcerti  cl~e  prodùcevano nelle 'vie  gastriche,  sfa  per   dovesse  l'ammalalo  essllre  guarito,  allor.chè  senza  causa
        la  loro  incu-slafl•te  azi0ne.  Con  tale  meJo_do  di  cma  g,li   manifes•~a  ritornò  la  fiebbr.e  e  l'emissione  dell 'orina si
        ammalati  nel  term·i~e  di"20  a 50  gi0rni  uscivano  guariLi   -rese  frequente,  poi  stenlala  e  poi  impossibile.  Fii  l0'slò"
        e  non  ebbi  cas·i  di  recidiva.                   ripresa  la  cura antiflogistica  ,  ma  ,  a  malgrad0  di  ciò  ,  si
          Dove.Lii . . anch'usàr  in  q1,1a~L1ro , 0  cinque  casi  in  eui  lo   dovette  1iratjcar  il  caUelerismo  con  un  catetere  elastieo
        scolo  si  ren<de:va  perti,nace  ,  iniezioni  d'una  solu1iiolile  di   di  mediocre  diametr0,  il  qaale  pe,netrò  in  v:escica  non
        ·nitralo  d'a,rgento  nell'acqua  distillata.   '    se111ia  qualche  difficoltà,  ma  uon  fu  ~olleral0  fuornhè  per
          Jn  due  casi' nel  decorso  della .blenporragia  l'infiamma-  pochi  jstauti:  nella  sera  si -ripeté  l'o,pera~ione e .nel  SUl!·
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