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         in  akune paf\•i  esulceFali  e  c0rrosi.  l'I  ~uo,re e  le \liscere   l'appar.ecchio  tana  ma<i,cllia  ~sanguigo-e  rosso-scura  nel
         addominali  erah  in  islalo  d'anemia  senza  rimarch,elloli   centro  e  r0sso-pallida  io  gi•ro.
         guas~i  nell'organi ~a  tessitura:
                                                                 ~ebhene  l'ammalat0>  rispondesse  con  isten10  aHe  do-
                                                                                1
                                                               mande  che  gli  eran  iadiri.zza,te,  diede  però  a capire  che
                                                               0011  altn0  s0fl'ri:va' f110rchè  una  molesta  e  d0l0r@sa  seqsa-
                • STORIE  DI  CASI  RllllIBCDEVOE~.            zione  n·eJrla  par.te  ferita  e  che  provava  sele  viva  ed  in-
                                                               t0ller,aoza  a,lla ·'luce ;  la  i:espi-razi0ue  era  ·stentata  e  lenta;
                                                               la  pupilla  dilatata  e  qnasi  immobile;  il  calore della  pelle
                                                               min0ne  del  oabu,Fa,le,  i po-lsi  bardi e picc@li  (continuazione
                                 52                            dei  bagnuoli ghiacciati  dello  Schmi~ker ; bevanda  acid11-
                                                               bata  fneddci).  •
             FERITA  LACERo:coNTUSA  ALLA TESTA
                                                                 Vers0  il  meriggio  essendosi  l'ammalato  alcun  poco
                                                               ria_vulo  iu  for.2le,  la  fisi0n0mia dai;iimala,  il  polso  ele"<al0,
         ('S:oria  ietta dal llfedico  di  Batit'Cigiione _Dott.  G~llIHLDI
                     in una  Con,feren;a  di  6enova).         sì  volle  preveniFe  l'intensità  della  riaziooe  con  una  ge-
                                                               ner.osa  caeciala  cli  sangue  dal  bnaccio  ,  di  cu,i  ili  sanghe
          •  Eusebio  EQrico  soldato  nei  Cavalleggievi  cli  Monfe,r-
                                                               presenlè  un  crassamento  poco  tenace  ed  u,oa  naturale
         rato,· della  Provincia  à'Ivrea) _d'annl  26,  lili _sana  e ;robu-
                                                               pFoporziooe  di  sier0.
         llla  costituzione  q11anlunque  nella  sua  giovani!  età· fosse
                                                                 Nel  secondo  è  terzo  giorno  di  cura  il  ferito  mano
         travaglialo  da  diuturne  e  talvolta  oslina~issime  febbri  io-  mano· rieuperè l'uso  di  tulle  le  suo  fun.zi0ni  ;  si· lagnava
         termiller;ili,  nella  srra  dei  15 di  maggio  p.  p.  fu  colpito
                                                               della  c0mpressione falla  da·lila  fasciatura  sulla  feFiCa  e per
         da  un  calcio  di  cavallo  nella regione  piarielale  destra  che
                                                               sollevarlo  furono  tagliali  alcuni  giri  di  benda  (contfot1a·
         produsse un ferita  lacer:o-c-ontusa  alquanto _curva la  (!JUale)
                                                               zionc debla dieta rigorosa e delle ·bevande fredde  acidubçi,te).
          cominciando  due  dili  sollo  la  sutura  sagitLale,  estende-
                                                                 Nel  quarto  giorno  si  levò  l'apparecchio.  La  ferita  fu
          vasi  per  do~  pollici  e  mezz;o  circa  dall'allt0  al  l'>asso  hrn-
                                                               lavata  con  la  decozione  di  fog11ie  di  malva  ql!lasi  fre~da.
          g_hessò  la  linea  mediana  di  quesla~regiooe  ; ' presentava   ,Si  cercò  ai  riavvicinarn  li  margini  sempre  più  divaricati  .
          i  margini  fraslaglia~i,  tumidi)  in  istDecie  il posterioFe  e di-  1  ~!ella  ferita  meilianle 1isteretl~  conglt1 tli nal,i•ve  senza  però
         '"yarica!i  l'.uno  dall'altro  per  un _mezzo  pollice  circa  nella   smovere  un  g,rumo  sanou,iooo  formatosi  nel  mezZ0  della
                                                                     .
                                                                                   e
                                                                                     e
          sua part~ centrale La  violenza del coliµo  n6n limitò la  sua   ferita  pel  Lim0re  che  comparlsse  l'emon:a,gia  sec00daria.
          azi0ne  alle  sole  parti  molli  ,  ma  l'0ss0  parietale  denu-
                                                               La  stessa  medicatura  fu  ripetuta  nel  quinto,  sesto  e ·sel-
          da•l©  dell'epicrani0  ne  rimase  compinta,menl(;)  cliviso  e  pi~
                                                               ti_mo  gioruo.
          t_ardi  s'.ebbe • a  togliere  dalla  ferita  una  scheggia  deJ  ta-  Nell'ottavo  giorno  colla  persuasinne  che  più  non  avess8
          v0la~o  ·eslern0  del  medesim0,  lunga  un  poll\ice  e  mezzo   a riinaovarsi  I'  emorragia fu  toll0  il  G0agl!lilo  sangmigno ed
          e  la;ga cinque l,ioee.  Alcuni  ràmi  dell''arteria  temporale   accuratamente  esplorato  il  fondo  della  ferita.  Fu  allòra
          furono  parimente  lesi ,  per  cui  li  _suoi  compagQi  d' a11mi   clhe  sf  Fese  mani.fesia.  la· deoudazi011e e  la  fralLuFa  e  In
          cpe  lo. trasp_ortaron  all'Osp~dale  qua1llr'ore  dop.0 l'acci-  ;scheg~ia dell'os~o  parietale  di  cui  si  foce  cenno d~  ~rima.
          dente  eran0 b0ncordi  nell'asse11ire  che  l'ammalat0  a,yeva  I   b'es~ra,z.'ione  della  sefoeggia  Fi1~scì  facile ·ed  i margini della
              '
          perduto  nell'intervallo  moltissimo· sangue.   '   .  •   ferita  si  poterono  sempre  più  riavvicinare  medi 1 anle  le
            l\1eutre  i1l Medico  di  GuaiFdia  che primo eohe  a  soccor-  0 ,ià  del/t,e  lislere'lle.  l~foo  la11d0  i1 wus  a  11endersi  cli  l,>uonn
                                                                                          1
          rerlo  ripuliva  la 'ferità ,  togliendo  i grumi  sa,nguigni  che   i,                        •.
                                                               natura,  come  non  tardaron  a  comparir  i bottoncin1  ca,r-
          ]a rircopirivan!),  vi-da  rinnovarsi  il  geUlito  di  sangue  arLe-  nosi.  La  medicazione  continu0  ad  essere  semplicissima  e
          rioso  da  due  p.unli  eh(}  l' obbliigarono  di  sospenderne   dopo  alcuni  giorni  le  liste~elle  di  cero~lo  conglutioativo
         -li\  ·-medic'azione  per  .limitare  le'  sue  cu11e  ad  impe-  furo90  sosliluite  da  semplici  filaccica  aseiutbe.  Nel  corso
          dire  l''emorragìa.  Riempì  egli  il  cavo  della  ferila  con   della ·successi va  cura  la  ferita  fu  più  volte  ~occa,ta  col
          ìs~uelli  ~trelli  di  lìlaccica,  ricoprend.olf  C00  comp11esse   nitralo  d'arg; nlo  fus0,  quando  per  reprimere  la  I_uss~-
          graduate;  collocò  alt~e  compr-esse  graduatle  fra  l' aireata   reggiante vegetazione cel.Julo-vascolare, quando per ~,ecci-
          iigomalica  e  l'a_perlura  esterna  del  condotto  a1at!lilivo   tatda  all0rchè  sembràva  illanguidirsi  per  qualch abuso
          nell'  intendimeolo  di  cu~primer  il . l1roD~o  ~rincipale   dietetico  dell' ammalalo  il  qiiale  nel  trentesimotJlmrto
          ;irlerioso ;  poi  c0nleone  il  lutlo  con  apposita  fascia-  giorno  dalla  •sua  entrata  nel1;!._(i)speélale  ne· use~  perfetta"
                                                                                        l
          tnra  é,  fallo  collocarn  l'ammalalo  in  nn  fertto  cpove-  mente  guarito.   •
          nientcrnenle  disposto  perchè  la  lesta  fosse  ,ben  e'levata ,   .  L'Autore di  questa  SL@ria  pwta opinione:
          prescrisse  l'  yso, c0illinuato  del  bagno  cli  ~climulc.er  sulla
                                                                   1.~  Cne  il  l\alciu  rilevato  dal  ferit0  debb'e.ss~N:
          fasciatura  in  corris-!Dondcnza della feri_la. In seguito di  que-  stato di11ello  obbl,iquamenle  sul!' oss?  parietale  per  ~1!11  h
          sta medJicazione si vide l'em0rragja cessa11e, l'infermo scio-
                                                               .less4ti  lesi  dovevano  considerarsi  piuLtosto  laceral•l che ·
          ,gliersi  dallo  stato  di  generai!  aili,babtimeolo,  1;iordinarsi  le
                                                               conCusi.
          funzio11i  inteJilel~uali,  la  respirazione  render.si  più  aliÌJpia  e
                                                                   2.•  Che  per  questo  motivo  Jra  forza  d'azione  del
          libera  non  ostante  che  il  calore  della  pelle  si  conser-  •                      _,.  •  ·1a  dalla
                                                                                                      1
                                                               eorp0  feril0re  sull'osso  de.bb'essere  stata  lil1m _nu_ 1   .•
          vasse  al  disotrto  del  na~urale  ed  i  polsi  fosser,o  lenU  e
                                                               resistenza  che  gli  offersero  J-i  capelli  e  le  pa11l1  rrrolh.
          quasi  ; imporcetLibili.  Nel · corso  della  no Ile  l'ammalato  fu
          -più  v0hle  sorp.ras.!l)  da  conali  cli  v0miU0,  p0i  cla  vomiiH   5. P  Ghe  ai!le  test1è  riferi(,e  canse  si  debba  as_cri:ere
          Jl6f  mezzo  dei  quali  rig..ellò  i  cibi  ~  -1~  ·bev1ande  presi   la  l,ieve  comm01.iooe  cerebrale  ·e  la  qnasi  nulla  riazione
                                                                                       d,  ,
                                                                             . .  f  .
                                                                                                  .  •
                                                                                                         .
          prima  dell'acc"ièente.                              ,.,enerale  per  eu,, 1I  er1~0  an  0  1mmun  e  da  quelle funeste
                                                               0
                                                                                               11·  I  •  jl  clr  •[UCSl0
                                                                      '
            Nella  visita  del  matUino,  successivo  l'llmorraigia  era·   couseguenze  che  sono tanto comuni  ne  'e  es10n  '
          del  luUo  cessaita;  0sse11v,a~asi~s0l,~ nella  pante esleFna del-  gl!nttré.
                  r
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