Page 364 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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354      LEZIONE VENTUNESIMA.
         i marinai e
        u     i soldati, a tenersi ognuno  in pronto e in boa
        » ordine, e a vogare con tutta la forza contro  i nemici subitocbé
        » fosse dato il segnale.
          1 ) Quando si vedde lo scudo inalzato sulle navi d’ osserva-
        » zione, la tromba dblla nave capitana dette  il segnale, e tutta
        u  la flotta si messe a vogare in  boii ordine: le truppe di terra
        »  si schierarono  sul  promontorio che dominava  la  costa. Lo
        u stretto che separa  i due continenti non ha, in quel luogo, che
        »  la larghezza di quindici stadi  ; per cui fu attraversato presto
        » dai diligenti e attivi rematori. COnone  fu  il primo dei gene-
        » rali ateniesi a vedere la flotta nemica che s’avanzava, e  si
        » dette a gridare  a’ suoi che  s’ imbarcassero, subito. Grande-
        » mente aflliUo per la disgrazia che vede imminente,  e’ chiama
        »  gli uni, scongiura gli altri, costringe colla forza quelli che in-
        » coiitra a montar sulle navi: ma lutto  il suo zelo è inutile.  I
        » soldati erano dispersi qua e là  :  chi era andato in cerca di
        » viveri, chi passeggiava per la campagna, chi dormiva sotto le
        » tende, chi  si stava preparando la cena;  tutti, per l’incuria
        » dei capitani  , erano ben  lontani dal prevedere  l’ imminente
        a sciagura. Mentre  i nemici venivano su di loro, con impelo fa-
        » cendo un grande schiamazzo, Conone fuggi con otto navi, e andò
        » a ritirarsi presso Evagora nell’isola di Cipro. I Peloponnesiaci,
        » gettandosi sull’ altre navi, s’impadroniscono di quelle vote, e
        » spezzano col loro urto quelle che cominciavano a riempirsi.
        »  1 soldati che disordinatamente e  senz’ armi accorrevano per
        » difenderle, restano uccisi presso le navi stesse; e anche quelli
        j> che si danno alla fuga per terra,  i nemici sbarcano e gl’inse-
        » guono e gli uccidono. Lisandro fece 3U00 prigionieri , compresi
        »  i generali. S’ impadroni di tutta la flotta, eccettuato  la nave
        » Paralia e quelle otto che erano state salvate da Conone. »  ‘
           Questa  vittoria  prodigiosa, incomparabile, perchè  otte-
        nuta, non solamente senza la perdila d’una nave, ma quasi
        senza quella d’ un solo uomo  precipitò la dolorosa catastrofe.
                     ,
        La lunga guerra era  al suo  fine.  Sparta  la volle Bnire come
        r aveva .cominciata :  i 30UU prigionieri d’ Egospotamo furou trat-
        tati come HB di Platea. Filocle, uno  dei generali prigionieri,
            i
        aveva già fatto stabilire dal popolo d’ Atene che si mozzasse la
        destra a quanti Peloponnesiaci  si prenderebbe. Lisandro duu-
           * Plut , XiMmlm, li.  . liSTSUTO 60 » «Se*,
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