Page 494 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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484      LEZIONE THENTESIMV.
        fatti, appena saputo quel ehc avveniva  in Grecia, aveva man-
        dato a diicder rinforzi a Leonato nella Frigia e a Cratere nella
        Cilicia: ma vedendo che tardavano, a- motivo  degli scompigli
        che erano anche in Asia, s’era messo in marcia verso la Grecia
        lui stesso alla testa di 13,000 pedoni e 600 cavalli. Ma  fra per
        r inferiorità del numero e per esser passato dalla parte dei Greci
        colla cavalleria tessala Menone di Farsaglia,  e’ dovè subire una
        disfatta c rifugiarsi dentro la vicina città di Lamia. Gli Ateniesi
        allora cinsero quella città di un a.ssedio cosi vigoroso, che An-
        tipatro mandò a chieder pace. Loro, imbaldanziti, la rifiutarono.
        L’assedio dunque continuò; e  in una sortita degli  assediali,
        restò ucciso  il prode I.eostene.
          Le cose allora mutarono aspetto: Leostene morto; gli Etoli
        ritornati momentaneamente nel loro paese, e  gli assedianti  ri-
        dotti, per conseguenza, a  .soli  22,000  uomini.  Al contrario,
        8’ avvicinava in aiuto degli assediati Leonato con 20,000 uomini
        a piedi e 2,ii00 a cavallo. Per impedire che questo  si  riunisse
        con Anlipatro, Antifilo, novo generalo degli Ateniesi, levò l’as-
        sedio di Lamia per andargli incontro. Attaccò battaglia, la vin.se,
        e restò ucciso Leonato. Ma ciò non impedì che le sue truppe si
        riunissero con quelle d’ Antipatro; e arrivando subito dopo con
        altri rinforzi Gratero, vennero  i Macedoni a essere circa 50,000.
        I Greci non erano che  la metà  : per cui furono vinti a Gra-
        none (322).
          In questa battaglia ci peri poca gente  : ma scoraggi gran-
        demente  i Greci, tanto  più che sapevano che la flotta ateniese
        era stata disfatta da quella macedone capitanata da Glito. Ghie-
        aero dunque di venire a palli. Antipatro  allora, molto scallra-
        mentre, dichiarò che non avrebbe trattato se non a uno a uno
        coi membri della lega, e la lega si sciol.se.
          Il partilo macedone riprese subito ad Atene il sopravvento:
        il partito oppo.sto vedde non restare altro mezzo che di trattar
        col nemico. Quindi furon mandati  a trovare Antipatro alcuni
        ambasciatori, fra  i quali Focionee Demade. Del merito oratorio
        di questi due, sen’ è parlato in un’altra lezione. Qui  aggiun-
        geremo che  il primo era poco amabile pei burberi modi con cui
        trattava, per la franchezza con cui criticava l’andamento degli
        affari
          , pel disprezzo che mostrava pel popolo ateniese, per l’amara
        ironia con cui aveva sempre parlato dei felici successi dell’armi
         A-
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