Page 493 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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DALLA MORTE d’ ALESSANDRO A QUELLA D’ EUMENE.  483
    quenza del grande oratore, aderirono alla lega- proposta. Gli
    Ateniesi, riconoscenti, lo richiamarono dall’esilio. 11 suo ritorno
    fu un trionfo.  «  Si mandò una trireme a prenderlo a Egina.
    » Quando approdò al Pireo  ,  i magistrati e  i sacerdoti unita-
    » mente a tutti  gli  altri cittadini  gli andarono incontro e  gli
                   ,
    » fecero le più festosi! accoglienze. Racconta Demetrio Magnete
    » che, alzando allora  le mani al cielo,  e’ si chiamò, per quel
  ~  » giorno, felice, tornando in patria con più onore che Alcibiade:
    » giacché dai  cittadini veniva accolto di bona voglia e non a
    » forza come lo era stato quell’ altro. Pure, la sentenza che lo
    » condannava a una multa sussi.steva sempre, e  il popolo non
    » lo poteva  , legalmente  , graziare. Si  trovò un modo d’ eluder
    » la legge. All’ occasione del sacrifizio che era fatto ogni anno
    » a Giove Salvatore, si costumava di dar del danaro a chi aveva
    » r incombenza  di preparare e adornare  l’ altare.  Quell’ anno
    » dunque ne incaricarono Demostene; e gli pagarono, come rè-
    » tribuzione,  i cinquanta talenti che erano appunto la multa a
                 '
    » cui era stato condannato. »
      Tutte le città della Grecia settentrionale o centrale entra-
    rono nella confederazione.  1 soli Beoti ricusarono perché teme-
    vano di perdere  il territorio di Tebe che era  stato sp^vtito  fra
    loro da Alessandro; e  i Tessali imitarono dapprima  i Beoti, ma
    si unirono poi ad Atene appena che fu cominciala la  guerra.
    Nel Peloponneso restarono neutrali: Sparta, forse perché ancora
    atterrita della  disfatta che aveva ricovuto'nel 330 sotto Mega-
    lopoli, 0 più probabilmente per egoismo e per non mettersi in
    una lega di cui era a capo la sua rivale; Corinto che era presi-
    diato da una guarnigione di Macedoni  ; l’Arcadia e l’Acaia. En-
    trarono pure nella confederazione,  degl’ libri e  dei  Traci.  Il
    comando supremo fu dato  all’ ateniese Leostene che aveva già
    militato nell’Asia e aveva ricondotto di  là un corjw di merce-
    nari. Atene, colla sua solita energia, armò 5000 |)edoni, 500 ca-
    valli e 2000 mercenari; arrolò tutti  i cittadini atti  all’ armi che
    non avessero passato  l’ età di quarant’ anni  ; ed equipaggiò una
    flotta di 200 triremi e di 40 quadriremi.
       Leostene, dunque, riunisce tutte le truppe alleate che sal-
    gono al numero di 30,000 uomini, passa fra  i Beoti, gli batte, e
    si porta alle Termopili per aspettarci  i Macedoni. Antipatro, in-
       * Plut., Demosi.t 27-
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