Page 490 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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480      LEZIONE TRENfESIMA.
       rolla Cleopatra  , vedova  d’ Alessandro  re  dell’ Epiro  ; un’ altra
       sorella, Tessaloniea  una nipote, Euridice; e  queste ultime,
       come pure le sue due mogli , tanto povere d’ alti concetti quanto
       ricche d’orgoglio: lasciava finalmente Arrideo, suo fratello na-
       turale, ma così imbecille che l’aveva sempre tenuto nella mas-
       sima oscurità. Ancorché l’erede del conquistatore avesse dovuto
       essere  il più legittimo, quanto non era probabile un conflitto fra
       tali membri della famiglia reale? Ora, qae\ più-degno non schiu-
       deva una via alle ambizioni di tutti  i suoi generali? Non doveva
       essere la sua morte seguita da sanguinosi funerali come Alessan-
       dro stesso aveva predetto ?
          Appena dunque che l’eroe ebbe dato  il  sospiro mortale,
       la terra stette attonita al nunzio e immobile
                Como la spoglia immemore
                Orba di tanto spiro.  '
          L’ armata, invasa da un vago sentimento  di terrore  si
                                ,
                           i nemici s’avvi-
       tenne sull’ armi tutta la notte seguente come se
       cinassero.  1 Babilonesi  si tennero ben chiusi  nelle loro case,
       temendo che  i soldati, non più tenuti in freno dal re, volessero'
       ormai abbandonarsi alla violenza e al saccheggio. Al novo giorno
       .s’adunarono  i cavalieri nella sala del consiglio; e ci entrarono
       gemendo alla vista del trono su cui era stato collocato  il dia-
       dema, la veste reale e Tarmai ora del conquistatore. Perdicca
       depose sul trono T anello con cui Alessandro sigillava  i decreti,
       e che gliel’aveva dato poco prima di morire. Poi propose che si
       nominasse una reggenza finacchè non avesse partorito Rossane
       che era  nel settimo mese di gravidanza. Nearco  s’ oppose  , os-
       servando che T erede d’ Alessandro era già nato: era cioè Ercole,
       figliolo  di Barsina. Altri proposero altro, e ne nacque una di-
     *  scussione tumultuosa. Fu approvata  finalmente  la proposta di
       Perdicca, e furono nominati reggenti, Perdicca, Leonato  , Anti-
       patro e Cratere. Tutti  gli  altri giurarono di  prestargli ubbi-
       dienza.
         Ma contemporaneamente  la  fanteria  , gelosa della caval-
       leria, manifestava dell’opposizione a quello che  si decideva da
      a essa  : opposizione che prese un  carattere  serio quando se ne
       fece capo Meleagro che era nemico  di  Perdicca. E’ proclama-
       rono re Arrideo, lo condussero con onore nella sala del consi-
         * Mansooì , // cinqnt
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