Page 135 - I Segreti del digiuno al Futuhat FINAL
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134 al-Futūḥāt al-makkiyya
indicazione sulla raccomandazione del pasto prima dell’alba: quindi
anche la notte del digiuno ininterrotto è occasione di digiuno e di
rottura. Il digiuno della notte, fatto per libera scelta, è come il digiuno
di obbedienza volontaria di giorno, ed il digiuno appartiene ad Allah
in entrambi i tempi, poiché esso segue colui che digiuna. In qualsiasi
momento si applichi a te il nome di “colui che digiuna ( ā im)”, il digiuno
appartiene ad Allah, ed esso durante la notte è più ragguardevole (a a ,
perché ha più relazione con l’invisibile ( ay ); il Vero, Gloria a Lui, è
invisibile a noi in quanto ci ha promesso la Sua visione [nell’aldilà], ed è
contemplato da noi quanto ai Suoi Atti ed ai Suoi Ef etti.
Il Vero, secondo la realizzazione, è [una Realtà] invisibile in una
contemplazione diretta ( u ū ), ed analogamente il digiuno è qualcosa
di invisibile in una visione, in quanto esso è astensione e l’astensione non
è visibile, ma in quanto oggetto di intenzione è contemplato. Quando
il servitore si propone di farlo, in qualsiasi momento della notte ciò
accada, non si addice che egli mangi dopo l’intenzione, af nché essa
si attualizzi con l’intraprendere l’atto, e tutta la parte della notte in cui
digiuna è a guisa del digiuno di obbedienza volontaria, f nché non sorge
l’alba, dopo di che il regime diventa quello del digiuno obbligatorio.
Egli riunisce così quello di obbedienza volontaria e quello obbligatorio
ed ottiene la ricompensa per entrambi.
Poiché il digiuno appartiene ad Allah ed Egli vuole che il servitore si
avvicini ad Allah, l’Altissimo, intraprendendolo e venendo caratterizzato
da esso, è preferibile che decida di farlo all’inizio dell’ultimo terzo della
notte o del terzo medio, poiché Allah Si manifesta in quel momento,
nella Sua discesa verso il Cielo di questo mondo ( ).
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Quindi il servitore si avvicina a Lui per mezzo del Suo Attributo, che è
il digiuno. Invero il digiuno non appartiene ad Allah se non quando il
servitore è caratterizzato da esso e se il servitore non è caratterizzato da
esso non vi è digiuno che appartenga ad Allah, sì che egli [il servitore
che digiuna] in questa circostanza è come il ricevimento ( i ā) per la
discesa del Vero verso di lui e su di lui.
167 a riportato da al-Buḫārī, LXXX-14, XCVI-35, Muslim, VI-168 a 170 e 172,
XXXIX-124, Abū Dāʾūd, XXXIX-19, at-Tirmiḏī, Ibn Māǧa, ad-Dārimī, Mālik, e da
Ibn Ḥanbal.