Page 227 - I Segreti del digiuno al Futuhat FINAL
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            VII-17) per il comando: “e piomba loro addosso [con i tuoi cavalieri e
            i tuoi fanti]” (Cor. XVII-64), “e dalla loro destra” (Cor. VII-17) per il
            comando: “e associati a loro [nelle ricchezze e nei f gli]” (Cor. XVII-64),
            “e dalla loro sinistra” (Cor. VII-17) per il comando: “e fa loro promes-
            se” (Cor. XVII-64), ed egli [il servitore] stesso è nel mezzo. Per lui si
            distinguono questi quattro lati, e la somma in questa Presenza è cinque.
            Quindi [il servitore] si rifugia [645] nel digiuno di Giovedì, in quanto il
            cinque fa parte delle sue caratteristiche, e Mosè è il suo padrone riguar-
            do ad esse [caratteristiche], poiché egli era rude e grezzo ( ) e Satana
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            si allontanava da lui per la sua rudezza. Quindi colui che digiuna il
            Giovedì è salvaguardato, da questa Presenza che abbiamo menzionato,
            da Satana che sta in agguato per lui da questi lati e dall’accettazione
            da parte della sua anima di ciò che vuole questo Satana, se avesse il
            sopravvento su di lui. Mosè è quindi il custode di queste porte e colui
            che digiuna resta a riposo al sicuro: egli è il padrone del digiuno in quel
            giorno e ciò non è stato detto di Adamo riguardo al digiuno di Lunedì.
            Abbiamo stabilito nella trasposizione che [il digiuno di Lunedì] è la sintesi
            di Vero e di creatura, af  nché non si presenti a lui nel suo digiuno alcun
            difetto senza che egli se ne accorga. Adamo, padrone di quel giorno, ac-
            cettò da Iblīs la caduta senza accorgersene e chi non ha respinto [il male]
            da se stesso dif  cilmente è in grado di respingerlo da altri. Il Lunedì è
            messo in relazione a Vero e creatura per la comunanza nell’attributo del
            digiuno, ed Adamo non viene considerato in questa sede.

            La relazione dei cinque pianeti che retrocedono con Giovedì, che appar-
            tiene a Mosè, deriva dal fatto che essi hanno la carica (ka  ) e la ritirata
            ( a  ) per il loro avanzamento e retrocessione nel percorso. Per quello essi


            per dimostrare all’Altissimo che nella sua discendenza c’è qualcuno su cui   l   non ha
            autorità né potere”, e nel Cap. 369 (III 368.23) aggiunge: “Per questo Allah ha distinto
            la via della guida e la via della perdizione ed il servitore retto è colui che sta sul sentiero
            ( i ā ) del suo Signore, malgrado Satana sia sotto l’ordine del suo Signore, nel Suo detto:
            “Vattene: […] Attira con la tua voce coloro che puoi; piomba su di loro con i tuoi
            cavalieri ed i tuoi fanti e sii loro socio nelle loro ricchezze e nei loro f gli e fa loro delle
            promesse” (Cor. XVII-63, 64), e tutti questi sono ordini divini. Se fossero una iniziativa
            da parte di Allah Iblīs non sarebbe dannato, ma poiché sono una risposta a quanto egli
            af ermò quando disse: “Per la Tua potenza! Io li sedurrò tutti” (Cor. XXXVIII-82), per
            questi [ordini] egli sarà dannato”.
            326 Non ho trovato negli ḥa    un riferimento a questa caratteristica di Mosè.
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