Page 48 - Notiziario della Marina - Giugno 2020
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anche per esplicitare qualche termine 00316/serie 8 – maggio 1966, del fuoco – fanale testa di meda – struttura di
di nomenclatura tecnica che caratterizza in argomento”. Il citato sopralluogo robusta costruzione in rame e bronzo
il Servizio Fari. Il faro di Caorle si defi- venne effettuato infatti sia “per rilievi composta da una lanterna, o gabbia
nisce infatti “faro di atterraggio” poiché necessari alla installazione di un fanale d’inviluppo, da un tamburo diottrico e
il segnalamento è posizionato ad una del tipo FTM 300 in relazione alle ca- dall’apparecchiatura preposta al funzio-
altitudine sul livello del mare, tale da ratteristiche estetiche dell’antico cam- namento della sorgente luminosa ace-
rendere possibile al navigante il rico- panile ove è sistemato il fuoco”, che tilenica.
noscimento della costa limitrofa e quindi per uno studio finalizzato ad aumentarne Un fanale testa di meda tipo “Regia
consentire il calcolo della posizione e la portata e quindi la sua visibilità a Marina”, ad esempio, era costituito da
rotta del traffico marittimo da seguire favore dei naviganti. Si cercò, di fatto, di tre parti principali:
per raggiungere il punto di ancoraggio rendere più discreta ed omogenea la base del fanale; corpo del fanale o
o il porto assegnato. lanterna mediante l’eliminazione della gabbia d’inviluppo; coperchio del fana-
La nostra indagine, non sarebbe però tettoia fino ad allora in opera, l’elimina- le.
completa senza aver esaminato la carta zione delle due squadre sagomate di Sulla base veniva posizionato il lampeg-
d’identità del segnalamento, il cosiddetto sostegno della mensola, l’eliminazione giatore acetilenico, mentre il corpo del
“Notiziario”, di cui abbiamo parlato nel della ringhiera ad eccezione dell’ultimo fanale era costituito da un anello supe-
primo numero di questa rubrica. Esso tratto di passamano fissato al campanile riore e uno inferiore, collegati da mon-
racconta che il fanale, nel corso della e la colorazione delle strutture metalliche tanti elicoidali che sostenevano spessi
sua lunga storia, è stato oggetto di nu- con pittura di colore adeguato al con- vetri arcuati triangolari.
merosi adeguamenti tecnici e, in accordo testo architettonico del bene storico. La particolare struttura costruttiva del
con l’allora “Soprintendenza ai monu- Dal punto di vista dell’evoluzione tec- fanale aveva lo scopo di proteggere
menti di Venezia”, sottoposto anche a nologica delle sorgenti luminose istallate tutti gli organi interni, mentre un sistema
modifiche di tipo architettonico. nei segnalamenti, è interessante appro- di aerazione assicurava la combustione
Le più significative, apportate nel 1966. fondire la tipologia del citato fanale, ed evitava l’appannamento dei vetri
Si legge infatti in una lettera del Ministero presente all’epoca, prima dell’elettrifi- esterni e di quelli del tamburo.
della Difesa – Marina del 10 maggio cazione, all’interno del Faro di Caorle: Al passo con i tempi, negli ultimi decenni,
che: “esaminata la relazione sull’esito Parliamo quindi del fanale di tipo FTM l’alimentazione principale dei fanali, da
del sopraluogo effettuato dal dipendente acetilenica, diventò progressivamente
disegnatore Bertonati, si approva il pro- In basso: il Santuario della Madonna di tipo elettrico, mentre l’alimentazione
getto di modifica di cui al disegno n. dell’Angelo. di riserva venne garantita da batterie
“
Il faro di Caorle si definisce
infatti “faro di atterraggio”
poiché il segnalamento è
posizionato ad un altitudine
sul livello del mare, tale da
rendere possibile al navigante
il riconoscimento della costa
limitrofa e quindi consentire il
calcolo della posizione e rotta
del traffico marittimo da
seguire per raggiungere il
punto di ancoraggio o il porto
assegnato.
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