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In questo preciso momento della storia dell’umanità tale progetto ha avuto          Il Cercle Sigebert IV  e il Priorato di Sion nella persona di Giuliano Bertelli  ringrazia  Tiziano Busca per questa
    l’opportunità di riemergere con una forza straordinaria, come nuovo                 intervista .
    Rinascimento.
    Ecco perché noi dobbiamo immaginare che questo spazio non è finito, che
    questo luogo non è un recinto nascosto, siamo al centro di questa nuova
    mutazione.
    Coloro che immaginano che chiudendosi in se stessi, emarginandosi da quello
    che è il contesto  di lotta e di ribellione,  possono ritrovare uno spazio diverso di
    intimità si sbagliano.  L’intimità è socializzare tutto ciò che si vive perché in un
    contesto sociale il percorso tra gli uomini è una condivisione fraterna di
    conoscenza, di sapere, di sogno comune, che deve trovare in una dimensione
    diversa uno spazio nuovo. Tutti coloro che guardano alla società civile possono
    identificarsi in un nuovo Rinascimento ideale dove lo spazio dell’Uomo diventa di
    nuovo “l’agorà di tutto l’insieme dell’universo”.


    La povertà purtroppo aumenta in molti paesi, incluso il nostro , tuttavia pur
    avendo la voglia di approfondire certi temi, le possibilità economiche con la crisi
    si restringono. La Massoneria come affronta questo aspetto odierno  e sopratutto
    può attuare differenze  di ceto sociale ?


    Se la massoneria fosse la rappresentazione di un potere amministrativo,
    legislativo, economico, decisamente avrebbe senso porsi il problema di come
    combattere- da un punto di vista normativo- tutti quegli elementi che oggi sono
    degenerativi per la società.
    La povertà è uno degli aspetti insieme alla marginalizzazione delle fasce più
    deboli, insieme alla difficoltà di ingresso nel mercato del lavoro dei giovani,
    insieme ad un impoverimento culturale che si manifesta anche sul piano sociale
    economico e politico all’interno delle istituzioni, insieme alla equità, al diritto a
    conoscere.
    La massoneria non è questo, la massoneria è altro.
    La massoneria e la via all’interno della quale questi fenomeni possono trovare
    una lettura possibile, per soluzioni possibili.
    Ecco perché la massoneria è un contesto evolutivo, sul piano culturale, di
    prospettive, ecco perché la massoneria deve tornare a parlare al cuore degli
    uomini, ecco perché la massoneria non può essere combattuta con strumenti che
    limitano la sua libertà e la sua possibilità di esternalizzazione tutto ciò che di
    positivo può essere dato alla società nel suo complesso per risolvere i problemi.
    La massoneria è un’avanguardia culturale e la forza e la capacità debbono essere
    manifestate come Istituzione di “un’aristocrazia della cultura”  che dia la
    possibilità di un confronto a quelle realtà, economiche politiche sociali, che
    amano e desiderano trovare uno Stato ove la ricchezza è rappresentata dal valore
    morale ed etico.
    E’ espressione di un progetto in cui, come dice il primo articolo della
    Dichiarazione Universale dei Diritti Umani,  “tutti gli esseri umani nascono liberi e
    uguali per dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e coscienza e devono agire
    gli uni nei confronti degli altri in uno spirito di fraternità”.
    Quando questa affermazione troverà sostanza negli uomini che guidano le
    Nazioni e i Popoli decisamente non parleremo più di povertà ma parleremo di
    ricchezze culturali e di prospettiva perché avremo raggiunto quella forma di
    rispetto dell’uomo riponendolo al centro di dei progetti di sviluppo e di rinascita.
    In sintesi la cultura è forma di un pensiero a cui la funzione di maggiore azionista
    è assegnata al cittadino. Se questa funzione non è capita o la si esercita male la
    massoneria ha il compito di vigilare e denunciare ma non di certo la forza di
    potersi sostituire alle funzioni di conoscenza che appartengono a ciascuno di noi
    ed al proprio impegno. Non è necessario essere in una istituzione per conoscerne
    i valori e le regole.
    Ci sono molti più massoni “senza tessera” che massoni,  come spesso veniva
    ripetuto da un Gran maestro del GOI.
    Nel web troviamo molti ordini iniziatici , e tanti rituali massonici anche antichi
    pubblicati . Come fa un profano a orientarsi e scegliere senza rischiare di trarsi in
    inganno  da false strade?
    Se dovesse comperare una “Ferrari”, anche se esteticamente è uguale, la
    comprerebbe da un’azienda cinese?
    Se lei decidesse di vivere un percorso iniziatico guarderebbe l’elemento
    costitutivo e la natura originaria o semplicemente l’immagine di un logo che
    riproduce parole, termini, che sono uguali a quelli originari?
    Io sceglierei la Ferrari prodotta a Modena e la Massoneria dell’origine nata nel
    1805 in Italia e quindi nel nostro caso il Grande Oriente d’Italia che è nel solco di
    quella comunione che nasce nel 1717 a Londra e che emana, dall’epoca in poi, il
    punto di riferimento universale della massoneria di tradizione.
                                                                                   Tiziano Busca
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