Page 11 - My Father-Final Italian
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anno, arrivai secondo nella sezione A, dove studiava una delle due studentesse che erano lì dal quarto grado. Lei era ancora la migliore tra gli studenti della sezione A. Fui considerato il migliore tra gli studenti, secondo solo a quella ragazza.
Fino all’ottavo grado, studiai al Liceo di Gopal, dove i miei insegnamenti con i tutor erano pagati dal fatto che mio padre aveva precedentemente insegnato in quella scuola. Ma le regole cambiarono presto, e, dunque, risultò che anche io avrei dovuto iniziare a pagare le provvigioni per il tutoraggio, a partire dal nono grado in poi.
Mia sorella, che pure studiava nella scuola superiore di Gopal, aveva appena completato l’undicesimo grado (cioè il diploma di scuola superiore). Anche lei era una studentessa modello. In seguito, cominciò a studiare al College del Sig. Parashumbhau, nella città di Pune. Lei costrinse la mia famiglia a trasferirmi in una scuola migliore, la “Nuova Scuola Inglese”, in qualità di studente del nono grado.
Improvvisamente, mio padre ebbe da pagare ben due provvigioni scolastiche, e si dimise anche dalla Scuola Missionaria Cristiana, per i problemi di gestione già descritti precedentemente (vedi “La sua vita lavorativa”).
Nei fatti, la condizione economica di mio padre, al tempo, era ai suoi minimi. Uno dei suoi discepoli gli offrì un lavoro in un’industria di bastoncini di incenso, di cui era appunto il proprietario. Questa industria si trovava appena dietro il nostro appartamento. Ricordo esattamente l’aspetto di mio padre, al tempo. Il suo viso appariva completamente pacifico, senza alcun segno di preoccupazione. La luce del suo viso non era assolutamente oscurata.
Lui fu completamente in grado di accettare quel lavoro nella fabbrica di incensi del suo discepolo dopo aver fatto il Preside di una scuola, e dopo essere stato reputato un grande maestro. Questo accade davvero raramente in India. Quale mansione del suo nuovo impiego, rivestiva il ruolo di supervisore, ma, molto presto, venne declassato ad operaio. Questo sorprese davvero tutti i nostri amici, perché mio padre era considerato un Santo, e perché era vicino al compimento del settantesimo anno di età, con tutto il duro lavoro sulle spalle. Mia madre quella volta si inquietò davvero molto, sebbene mio padre aveva accettato tutto col sorriso.
Mio padre lavorò in quella fabbrica approssimativamente per dieci anni. Dovette pure subire un’operazione agli occhi, perché risultarono essere stati danneggiati dal fumo dei bastoncini di incenso. Veniva insultato frequentemente, e dovette svolgere davvero un duro lavoro come operaio. Fu contemporaneamente una sorpresa nonché un motivo di rabbia per molte persone osservare che una persona così buona ed onorabile era provata tanto duramente da quelle circostanze, e che allo stesso tempo manteneva una calma totale. Concretamente, però, nessuno si fece veramente avanti per offrire qualsiasi altra alternativa.
Il mondo, incluso quello spirituale, è pur sempre egoista!
Durante quel periodo, mio padre si ammalava spesso, oltre al fatto di essere stato operato agli occhi. Ma posso dire che questo non influenzò assolutamente la sua mente pacifica; in nessun modo. L’unico vantaggio di quel lavoro, almeno per me, era la vicinanza a casa, ed il poterlo vedere ogni volta che uscivo e ogni volta che rientravo.
Lui insisteva affinché lo incontrassi, e parlassi con lui durante quei momenti. Mi sorprende adesso ricordare che non solo non mancavo mai ad alcun appuntamento, ma anche che lo salutavo sempre toccandogli i piedi. Il fatto di salutarlo toccandogli i piedi, accadeva dalle quattro alle otto volte al giorno, per tutti e tre gli anni di scuola superiore.
Durante questi incontri, mio padre mi dava così tante dritte sul mio progresso scolastico, mi raccontava della sua sofferenza, il suo futuro e il mio futuro, e la necessità che mi concentrassi sugli studi, sul suo Guru e sui miei progressi nello Yoga.
Quando mi parlava, ero solito piangere, ed inoltre diventavo sempre più focalizzato negli studi scolastici; per quanto riguarda le materie inerenti lo Yoga, quelle mi erano automaticamente chiare. Non vi è dubbio che quegli incontri con lui abbiano largamente contribuito alla formazione della mia personalità sia dal punto di vista dell’educazione che dal punto di vista yogico.
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