Page 13 - My Father-Final Italian
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Fummo ospitati all’interno di un piccolo appartamento di un amico che avevamo in comune e che viveva nel quartiere degli studenti ricercatori all’IIT di Mumbai. Questo studente ricercatore era il cognato di uno dei discepoli di mio padre (Sig. Shashi Patwardhan).
Ebbi difficoltà a riposare, quella notte, a causa dello scarso posizionamento nella classifica dei test di ammissione all’IIT. Infine, riuscii a prendere sonno alle prime luci dell’alba.
Feci anche un sogno, in cui mi comparse Shirdi Saibaba, e mi disse che stavo per essere ammesso all’IIT. Questo mi rese felice.
Il giorno seguente ci recammo al colloquio. Nessuno dei corsi di ingegneria di Mumbai era disponibile; gli unici erano il corso di ingegneria agraria e di ingegneria civile all’IIT di Kharagpur. Questo IIT era ubicato nella parte orientale del Bengala. Non avevo cognizione di dove si trovasse questo posto, ed inoltre era il più lontano da Pune. Non ero nemmeno entusiasta di quelle due branche. Ne parlai col Presidente della Commissione, sig. Chandiramani, e gli espressi le mie perplessità. Dopo aver osservato attentamente il mio posizionamento, mi rispose che avrei potuto unicamente iscrivermi a quei due corsi e che mi consigliava in particolare quello di Ingegneria Civile. Mi disse inoltre che poteva esserci una possibilità che qualcuno con un buon piazzamento nelle classifiche dei test e iscritto al corso di Ingegneria Aeronautica potesse rinunciare per andare magari altrove. Il sig. Chandiramani mi disse quindi che mi offriva un posto alla Facoltà di Ingegneria Civile, come conferma della mia ammissione, e quello ad Aeronautica come ipotesi nel caso in cui qualcuno vi rinunciasse, come già specificato poc’anzi.
Quando uscii dal colloquio, dissi a mia sorella che avevo accettato di frequentare ingegneria civile a Kharagpur, a ovest del Bengala. Lei rimase abbastanza shockata, colpevolizzandosi del fatto che sarei dovuto andare così lontano da Pune, per la prima volta nella mia vita.
Al mio rientro a Pune, tutti i miei amici e i miei familiari furono shockati da quella decisione di allontanarmi così tanto da casa. Ma sia mio padre che mia madre furono completamente d’accordo con la mia decisione. Ricordo che mio padre affermava parecchie volte che avrei ricevuto più volte le benedizioni dai Natha Yogi che visitavano il Bengala con grande frequenza. Allora non capii cosa volesse dire, né cosa questo potesse significare. Ora, invece, ho piena consapevolezza di come la mia presenza nel Bengala, per sette anni, abbia influito sulla mia crescita nello Yoga.
Infatti, lì ebbi l’occasione di studiare le vite di Ramakrishna Paramahansa e di Swami Vivekananda. Riuscii anche a visitare i luoghi della loro permanenza in Bengala in svariate occasioni.
Nell’IIT di Kharagpur c’era anche un bel gruppo di studenti spirituali, che furono capaci di studiare lo Yoga e la spiritualità in solitudine per molti anni.
Per farla breve, la mia permanenza all’IIT di Kharagpur è stata il periodo più proficuo per i miei studi di Yoga.
È emozionante solo pensare di andare nel miglior istituto indiano di ingegneria e poter accrescere anche gli studi sulla spiritualità. Fu davvero una benedizione!
Mio padre mi scriveva così tante lettere in quel periodo, e le sue parole mi ispiravano molto nei miei studi in ingegneria, nello stare bene dal punto di vista materiale, e allo stesso tempo mi guidavano in maniera corretta nel raggiungere i miei traguardi spirituali, senza cadere nelle trappole della confusione, del dubbio, e della dipendenza dagli altri per il sostentamento materiale, dato che questo aspetto ricorre invece spesse volte tra i molti studenti di Yoga che hanno incrociato il mio percorso.
Spero di poter fornire qualche dettaglio in più sulla mia ammissione all’IIT.
Quando accettai di essere ammesso in seguito al colloquio di Mumbai, non ero a conoscenza dei costi di quella iscrizione e di quel tipo di formazione. Che tonto!
Quando rientrai a Pune, un caro amico di mia sorella ci disse che le spese per l’IIT ammontavano a circa 300 RS al mese; il salario di mio padre era invece di 100 Rs mensili per il suo lavoro in fabbrica all’età di 70 anni. Rimasi completamente interdetto per un intero giorno. Ero così furibondo che nella mia follia mi chiusi da solo in casa lasciando mia madre e mio padre fuori sulla veranda per una notte intera. Potevo sentirli parlare, e sapevo che mia madre era molto arrabbiata
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