Page 15 - My Father-Final Italian
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Posso garantire ad ogni studente di Yoga che un Santo non si arrabbia mai, e non infligge mai punizioni ai suoi devoti, neanche per sbaglio!
Uno studente dovrebbe amare e credere in un vero Santo e in un Dio, senza alcuna esitazione (vedi Foto 9 – Neel Kulkarni all’IIT di Kharagpur, nel 1979).
Nel corso del mio secondo anno del diploma di laurea, appresi che gli studenti di Ingegneria Aeronautica non trovavano lavoro in quel campo.
Alcuni di loro andavano negli Stati Uniti d’America per studi più avanzati, mentre altri trovavano lavori non ingegneristici. Questo mi provocò non poca sofferenza, perché sentivo che non avrei trovato lavoro dopo aver affrontato tutta quella mole di studi, e l’idea che avevo di migliorare lo status della mia famiglia sarebbe fallita.
Questo pensiero mi angosciò per molto tempo, e stava influenzando la mia felicità, nonché i miei studi.
Alla fine, scrissi a mio padre per spiegargli la mia condizione.
Lui mi rispose in maniera molto breve, indicandomi che avrei dovuto focalizzare la mia attenzione sugli studi, e il mio lavoro sarebbe stato un “lavoro da Dio”.
Mi disse pure che avrei dovuto accettare il lavoro da Tatas, una società che non aveva nulla a che fare con l’ingegneria aeronautica. Ero curioso di sapere come Tatas avrebbe potuto offrirmi lavoro. Ma, io avevo completa fiducia nelle parole di mio padre. Quindi restai tranquillo e tornai felice. Dimenticai completamente la questione di Tatas.
Quando completai il diploma di laurea, la situazione economica della mia famiglia era assolutamente negativa. Mio padre era molto anziano e si ammalava spesso.
Tutti gli amici e la famiglia contavano su un mio impiego e sulle mie entrate. Feci qualche colloquio di lavoro. Per fare uno di questi colloqui dovetti spostarmi nell’area di Banares.
Colsi quindi l’occasione del viaggio per visitare il famoso tempio di Kashi Vishweshwar a Banares. Mio padre mi scrisse di recarmi in visita da una specifica famiglia, e mi incoraggiò a recarmi a Banares. Non venni selezionato per quel lavoro, quindi iniziai il Master.
Mio padre sostenne questi miei ulteriori studi, nonostante la sua precaria situazione economica. Durante il corso degli studi di Master, mi fu offerto un tutorato per poter proseguire con gli studi per il PhD negli USA. Ero davvero disinteressato a questa proposta. Mio padre invece mi incoraggiò ad accettare questa proposta, con tutto il suo cuore. Ma non mi fu dato il Visto. Mio padre mi disse di restare felice e di continuare i miei compiti più a portata di mano.
Disse che avrei avuto l’occasione di andare fuori dall’India, più tardi, nella mia vita.
Non compilai più alcuna application form per alcun PhD presso le Università indiane, ed ero pure preoccupato del mio futuro dopo il programma di studi del Master.
Stranamente, la Società Tatas arrivò all’IIT di Kharagpur per cercare candidati da assumere per un lavoro inerente lo sviluppo di un software.
Scelsero sessantacinque studenti provenienti da varie branche ingegneristiche; chiaramente, i migliori studenti, per il loro sistema di selezione.
Non scelsero, però, alcun candidato proveniente dagli studi di ingegneria Aeronautica per via di questo procedimento di selezione. Ma, il capo del dipartimento di ingegneria aeronautica insistette affinché la Tatas permettesse ad almeno uno studente di I.A. di presentarsi almeno al procedimento di selezione, in quanto non vi erano altre particolari offerte di lavoro per i laureati in quel campo. Quelli accettarono, dunque, di ammettere un solo candidato proveniente da ingegneria aeronautica. Il primo classificato non era sicuro di accettare il lavoro, qualora fosse stato selezionato, quindi fu chiesto a me se avessi voluto partecipare alla selezione.
Dei sessantacinque candidati, solo nove furono selezionati, in base allo svolgimento di esami scritti e colloqui orali, articolati in quattro sessioni.
Fui selezionato! Mi fu offerto un contratto di lavoro con uno stipendio di 1,300 Rs mensili; tredici volte il salario di mio padre.
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