Page 26 - My Father-Final Italian
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Krishnanatha Maharaj visse una vita estremamente povera. Non fece mai nessuna volta un uso dei suoi poteri per far soldi, farsi una nomea o avere fama. Questa tendenza era esattamente la stessa della vita di mio padre. Nonostante avesse molti devoti estremamente ricchi, non li sfruttò mai per avere dei profitti personali. Nel caso di mio padre, per quanto mi riguarda, posso dire che era estremamente abile nell’aiutare gli altri, portare a termine le cose, e allo stesso tempo astenersi dal diventare famoso. (Foto 21 – Krishnanatha Maharaj).
Durante la mia vita, le preghiere del Giovedì erano recitate nella casa del sig. Limaye, il proprietario del nostro appartamento. Non sono mai mancato a quelle preghiere durante la mia vita di studi. Spesse volte mio padre era solito farmi tenere la fiamma, rituale che è parte delle preghiere Arati. Io stavo vicino a lui, ed ero solito concentrarmi in una forma meditativa durante la preghiera. Mio padre sorrideva e qualche volta addirittura rideva dolcemente.
Sono quasi del tutto sicuro che conosceva quali eventi sarebbero capitati nella mia vita.
Qualche volta, menzionava velocemente degli eventi, e dopo si zittiva subito, e non li menzionava più. Mi sembra che una cosa sia conoscere il destino altrui, e altra cosa, la più difficile, sia essere capaci di tenerlo segreto. Sembrava che mio padre conoscesse molto di più di quanto rivelasse! (Foto 22 – Il Santuario nella casa del sig. Limaye, prima della mia nascita. 1953-1956)
È arrivato il momento di descrivere alcune cose di cui sono stato informato grazie a mia madre, sempre inerenti la figura di mio padre. E’ curioso sapere che mia madre era solita discutere con mio padre per la sua negligenza nell’acquistare una casa, e pure sul fatto che non riusciva a ottenere entrate migliori grazie alla sua connessione con i devoti.
Inoltre, lei non si è mai inchinata davanti a mio padre, neanche durante le preghiere del giovedì, quando ogni singolo presente si inchinava a lui per toccargli i piedi.
Ma, nel momento in cui si trattava di descrivere la spiritualità di mio padre, mia madre lo dipingeva seriamente come un Maestro, con molta convinzione.
Avere un riconoscimento dalla propria moglie quale Maestro spirituale è una cosa davvero rara! (Vedi Foto 23 – Mia madre dopo il decesso di mio padre, mentre mi dava benedizioni per gli obiettivi spirituali).
Mia madre mi accennava che, nonostante avessero dato alla luce sei figli, la vita sessuale quotidiana fra i due era abbastanza infrequente. Ciò che intendeva dire, era che mio padre fosse naturalmente incline al celibato.
Mi raccontava, pure, come mio padre fosse solito soffrire le malattie per i suoi devoti.
Una volta, era estremamente malato, e non era capace di alzarsi a causa della debolezza alle gambe, e quindi raggiungere il luogo delle preghiere. A questo punto, un’erba medica (Muli) spuntò fuori dalla foto di Shirdi Sai Baba nel Santuario adorato da mio padre. Dopo aver creato una pasta da quella radice e averla applicata sulle gambe di mio padre, la debolezza scomparve immediatamente, e lui riuscì a presenziare alle preghiere del giovedì.
Mia madre mi narrò anche che quando i Sai Padukas (sandali simbolici) furono donati dal Pandit Panshikar di Mumbai (questo specifico evento sarà spiegato meglio più avanti: cfr. “Varie ed eventuali”) nel Templio Tulsibaug di Rama, mio padre sollevò la sua mano destra e calde ceneri sacre (Udi) caddero dalla sua mano per un tempo prolungato, fino a che tutti i devoti ebbero completato il loro Darshan ed ebbero preso le benedizioni. Circa mille devoti parteciparono a questo programma (Vedi Foto 24 – Mio padre mentre riceveva i Padukas nel Templio Tulsibaug di Rama nel 1953).
I miei genitori celebravano le festività di Gauri Ganapati, ogni anno, nel mese indiano di Bhadrapada. Shree Ganesha era installato per dieci giorni,e Gauri per cinque. Durante questa celebrazione, mia madre aveva il ciclo mestruale, e questo le rese impossibile preparare il cibo sacro Prasad e fare le preghiere Aratri per Gauri. Lei mi disse che quel giorno mio padre cucinò il cibo e celebrò le preghiere Aratri. Gauri consumò il cibo appena mio padre le ebbe pregato.
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