Page 27 - My Father-Final Italian
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Mia madre non era una persona che assecondava sempre mio padre. Lei litigava con lui in molte occasioni, anche chiamandolo con nomignoli. Pertanto, i suoi racconti hanno per me un significato davvero speciale. Lei li narrava senza troppi contorni, ma in maniera molto sicura.
Anche Shashi Patwardhan aveva assistito all’evento.
Questo altro evento, invece, non include mio padre, ma il suo Guru Shree Krishnanatha Maharaj: mia madre era solita leggere le scritture (Pothi) quasi ogni giorno, durante la sua vita. Queste letture hanno avuto una grande influenza sulla mia spiritualità, oltre che sulla mia personalità. Lei mi raccontava che molte volte Shree Krishnanatha Maharaj era solito far visita a casa. Lui avrebbe chiesto a mia madre: “Vorresti un dolce?”; quando lei rispondeva di sì, lui era solito pregare, e un Pedha viaggiava attraverso l’aria e atterrava sulle sue Scritture (Pothi).
Questo era così comune che lei lo percepiva come se non fosse nulla di speciale. Una volta mio padre mi diede un Pedha nello stesso identico modo, e questo è stato già descritto prima (cfr. “La sua evoluzione spirituale”).
Era davvero interessante osservare la relazione tra mio padre e mia madre.
Da un lato, lei lo amava moltissimo e riconosceva pure la sua santità; dall’altro, lei si trovava in difficoltà nell’essere tollerante, pacifica e paziente quanto lo era mio padre.
Lei perdeva spesso le staffe, lamentandosi del fatto che lui non provvedeva a quello che lei desiderava per la famiglia, e mai per sé stessa. Lei lamentava anche che mio padre avesse la capacità di ottenere più beni materiali, ma praticamente la ignorava. Lei si lamentava che lui non fosse sincero coi suoi discepoli, che traevano unicamente vantaggio da lui o che con lui erano sgarbati. Ma, alla fine, lei accettava la sua condizione nella spiritualità, e lo servì con amore fino alla fine della sua vita. Lei mi disse anche che fu l’unica presente al suo fianco quando lui abbandonò il suo corpo.
Lei era anche fiduciosa del fatto che lui avrebbe badato a lei anche dopo la morte, e che non avrebbe mai dovuto domandare ad altri per soddisfare le sue necessità.
Inoltre, mio padre diceva molte volte che mia madre era orgogliosa, e quindi sarebbe rimasta instabile per tutta la sua vita.
Ma, sarebbe diventata calma solo dopo la morte di mio padre. Questo si avverò.
So per certo che mio padre amava mia madre, e che la aiutava in molte faccende domestiche, quando invece non era così usuale per un marito indiano aiutare la moglie, così come è tutt’ora, oltremodo. Lui condivideva con lei circa la metà delle faccende domestiche.
La relazione tra lui e il suo Guru.
Permettetemi adesso di descrivere la relazione tra mio padre e il suo Guru Shree Krishnanatha Maharaj.
Molto poco si sa sulla comunicazione che avveniva tra i due, in merito agli insegnamenti spirituali. È interessante notare come mio padre non abbia mai proferito parola sull'argomento durante tutto l'arco della sua vita. La sua relazione nel campo spirituale con il suo Guru era come quella che si può scorgere tra i Guru Natha Sampradaya. Ma una cosa è sicura della sua vita, che dopo aver incontrato il Guru, lui ha obbedito a qualsiasi cosa quello gli dicesse.
Prima di incontrarlo, lui non era solito inchinarsi a nessun uomo, perché venerava solo Dio. E dopo averlo incontrato non ha avuto bisogno di nessuna altra guida spirituale. Era completo. Lui stesso divenne Maestro. (Vedi Foto 25 - Un appunto sulla biografia di Krishnanatha Maharaj scritto da mio padre, 1953).
È probabile che mio padre chiedesse consiglio al suo Guru quando lo necessitava seriamente per prendere decisioni importanti. Io l'ho visto, sebbene in molte poche occasioni, parlare col suo Guru, le cui ossa furono sepolte nel templio del Samadhi a Parvati, nella città di Pune.
La storia di questo templio sarà descritta nelle pagine successive.
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