Page 34 - My Father-Final Italian
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in là nella mia vita, e ho sperimentato anche come questa comprensione ha reso il mio progresso molto più rapido.
Mio padre mi ha dato qualche lezione davvero molte volte, ma io non sono mai stato capace di metterle in pratica completamente, anche oggi. Lui mi ha detto di non far mai male alla mente di nessuno. Non ho mai visto mio padre far del male a qualcuno. Questo mi sembra incredibile, anche dopo averne fatto esperienza per circa 25 anni.
Questa capacità è ancora più profonda che l'Ahimsa (non violenza) menzionata negli Yoga Sutra di Patanjali, per quanto mi riguarda.
Un'altra caratteristica che mio padre mostrava era la sua completa fiducia nel suo Guru e nella sua divinità. Lui non ha mai sentito il bisogno apprendere la spiritualità da qualche altra fonte dopo aver incontrato il suo Guru. Lui sembrava conoscere ogni cosa inerente la spiritualità. Nonostante lui non ha mai fortemente obiettato al fatto che studiassi da libri o da altre fonti, mi ha comunque accennato che la realizzazione spirituale ultima avviene solo quando un vero Maestro benedice il discepolo. Ma un vero Maestro non può essere trovato da un discepolo mediante una ricerca. In realtà, quando il discepolo è degno, il vero Maestro va alla sua ricerca.
Questo è ciò che è successo esattamente nel caso di mio padre e anche nel caso del suo Guru. Mio padre mi ha anche consigliato che una persona dovrebbe affidarsi a una divinità quale divinità principale.
Mio padre mi diceva di ricordare il Guru e la divinità con parole così semplici che è difficile credere che fossero in realtà molto profonde.
Diceva che bisognava ricordarli dopo essersi svegliati, mentre si mangia, e durante qualche preghiera quotidiana.
Il punto è che non si dovrebbe mai dimenticare questa abitudine durante tutta la propria vita.
Posso dire di aver fatto esperienza di questa affermazione, per certi versi.
È davvero importante fare una singola determinata pratica, anche se piccola, quotidianamente, fino a farla diventare parte integrante della propria vita.
Un'altra cosa che mio padre ripeteva molte volte è che Dio, cioè la divinità scelta, e il Guru proteggono sempre i loro devoti e non li lasciano mai soli nella sofferenza. Loro osservano sempre che i devoti possano soddisfare tutte le principali necessità della vita, ma non sempre garantiscono ricchezze.
Una lezione che mio padre mi ha dato e che non ho seguito per più di cinquant'anni della mia vita è che si dovrebbe spendere meno di quanto si guadagna.
Mio padre mi proteggeva anche quando non seguivo questo consiglio. Dopo molti errori ho imparato seriamente la lezione e ho scoperto che la mia vita diventava più facile e gli studi spirituali più chiari quando seguivo questo consiglio.
Un'altra lezione che mio padre ripeteva molte volte, ma che era difficile da seguire, era che si deve avere un sufficiente controllo sul mangiare.
Il modo in cui lo diceva era: "colui il quale non ha controllo sulla bocca non può avere controllo sull'ano".
Mio padre esprimeva con parole semplici la maggior parte dei suoi insegnamenti. Non ripeteva mai più volte un consiglio in una sola seduta. E non forzava nessuno a seguire il suo consiglio. Lui si manteneva distaccato, per certi versi.
Comunque, mi proteggeva anche quando commetto degli errori, non so perché.
Alle volte, ero solito lodare delle persone che mi sembravano degne di lode davanti mio padre. Mio padre mi diceva che chi è spiritualmente grande può sacrificarsi per gli altri e che avrei dovuto quindi testare se la persona che lodavo fosse attaccata al benessere materiale.
Se una persona sa sacrificarsi per gli altri, allora quella è un vero Santo. Questo è assolutamente vero!
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