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L’ITALIANO
Giovedì 29 Giugno 2017 Fondato da Giian Luiigii Ferrettii AnnoXIIINN. .23617141 $ 125 Mercoledì 27 Marzo 2019
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Il capo del M5S si vanta di aver fatto cambiare idea al collega e irrita gli alleati
RetromarciadiSalvini:«CittadinanzaaRahmi»DiMaio:«Meritomio»
Il titolare del Viminale: «Quel ragazzino è come un figlio, ha capito i nostri valori»
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Bollette ROMA -Luigi Di Maio si prende tutto il merito di avere convinto Matteo Salvini a concedere la citta-
dinanza italiana a Rahmi Shehata, il ragazzino di origine egiziana che, con la sua telefonata al padre,
ha fatto scattare l’intervento dei carabinieri a San Donato Milanese. «Sono felice di averlo convinto»,
dice il capo dei 5 Stelle. Due giorni fa il ministro dell’Interno aveva sostenuto che non c’erano le con-
dizioni per il riconoscimento mentre ieri ha dato il via libera: «È come mio figlio, avrà la cittadi-
nanza. Ha dimostrato di aver capito i valori di questo Paese». Negli ambienti del Viminale vicino al
ministro però negano che sia stato Di Maio a fargli cambiare idea, anzi dicono che non c’è mai stato
un dietrofront. Si trattava, sostengono, di aspettare tutte le informazioni giuridiche necessarie, capire
se era possibile concedere la cittadinanza per «meriti speciali» solo a Rahmi e non al resto dei fami-
liari. Una possibilità che ha avuto un unico precedente, quello di Alfie Evans, il bimbo inglese affetto
da una grave malattia che doveva venire in Italia per curarsi, ma alla fine non se n’è fatto nulla perché
il piccolo è morto. L’ostacolo per Rahmi erano i problemi con la giustizia del padre, Khaled Shehata.
Alla fine è stata fatta un’eccezione, una scelta giuridica innovativa, ma Salvini nell’attesa di avere
una risposta definitiva dagli uffici del ministero e dalla prefettura di Milano ha fatto delle gaffe sotto
la pressione mediatica, soprattutto quando è cresciuto il dibattito sullo ius soli.
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