Page 202 - WIG bilancio separato e consolidato 2015
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Gruppo Waste Italia S.p.A. - Bilancio consolidato al 31 dicembre 2015
Si segnala inoltre che al 31 dicembre 2015 il Gruppo ha in essere pegni per Euro 221 milioni, di cui Euro 200 milioni connessi all’emissione obbligazionaria operata dalla controllata Waste Italia e Euro 13 milioni ai finanziamenti ricevuti per la realizzazione degli impianti laziali di sfruttamento energetico da digestione di prodotti e scarti agricoli, oggetti di discontinua zione nel presente esercizio. Anche la totalità delle azioni di SEI Energia risulta penata a fronte del proprio indebitamento bancari, pari a Euro 22,3 milioni al 31 dicembre 2015.
Vertenze giudiziarie e fiscali
Il Gruppo monitora attentamente tali rischi attraverso uno struttura interna dedicata ed avvalendosi di consulenti esterni secondo specifiche tematiche legali. Si forniscono di seguito gli aggiornamenti occorsi nell’anno in merito alle principali cause che vedono coinvolto il Gruppo. Sentiti anche i pareri di propri legali interni ed esterni, ove ritenuto necessario sono stati stanziati fondi rischi (per maggiori dettagli circa quanto accantonato nell’esercizio si rimanda alla nota 15 della presente nota illustrativa).
Contenziosi civili
i) In data 7 gennaio 2014 è stato notificato a Faeco S.r.l. un atto di opposizione, presentato contro il Ministero di Giustizia, da parte dei precedenti curatori per la gestione di Faeco e di altre 4 aziende sequestrate a suo tempo da parte della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli. I curatori incaricati lamentano l’esigua liquidazione disposta in data 22 ottobre 2013 dal Tribunale di Brescia a fronte dell’attività da loro eseguita per la gestione delle imprese. Nell’atto notificato i curatori richiedono complessivi Euro 17.718 mila per tutte e cinque le aziende e senza indicazione di quale importo riguardi specificamente Faeco. Con distinte comparse di costituzione e risposta le società interessate si sono costituite in giudizio insistendo sul rigetto della richiesta formula dai curatori. Ad esito delle discussioni in udienza, il Giudice ha stabilito che gli acconti ad oggi corrisposti agli opponenti devono intendersi a copertura dell'intero periodo preso in considerazione dai decreti di liquidazione emessi in via provvisoria, accogliendo così una delle eccezioni formulate dai resistenti, e precisando che avverso detti decreti ogni opposizione deve considerarsi oggi tardiva. Avverso a tale ordinanza, nel mese di ottobre 2014, i curatori hanno fatto ricorso in Cassazione. La causa di merito è stata dapprima rinviata all’udienza del 14 maggio 2015 per l’esame degli elaborati peritali, a seguito della quale il CTU ha richiesto due proroghe dei termini al Giudice per il deposito della CTU. Nello specifico in data 30 ottobre il CTU ha richiesto ulteriore proroga dei termini per il deposito della bozza di CTU (e per esperire tentativo di conciliazione), a seguito della quale il giudice ha accordato una proroga di 60 gg. (a far data dal 31 ottobre 2015), con contestuale slittamento dei termini successivi per il deposito delle osservazioni dei ctp e dell’elaborato peritale. In data 17 marzo 2016 è stato esperito un tentativo di conciliazione non andato a buon fine. L’udienza è stata quindi rinviata dal 25 febbraio 2016 al 12 maggio 2016. Quanto al ricorso in Cassazione, in data 18 gennaio 2014 è stato notificato controricorso per conto di Faeco, successivamente anche depositato in Cassazione, unitamente al fascicolo di parte.
Si precisa che il rischio di soccombenza è coperto dalle garanzie contrattuali fornite nell’ambito dell’acquisto di Faeco da Feralpi Holding in quanto le contestazioni fanno riferimento ad attività svolte ante acquisizione da parte del Gruppo.
ii) A seguito di una visita ispettiva del GSE condotta nel mese di febbraio 2013 presso l’impianto di Bedizzole, riguardante la legittimità del riconoscimento a Faeco S.r.l. per gli anni dal 2003 al 2011 della tariffa incentivante per l’impianto di sfruttamento energetico di biogas prodotto dall’invaso di Bedizzole in relazione alla data di entrata in esercizio dell’impianto di generazione, in data 22 settembre 2014 Faeco ha ricevuto una comunicazione con la quale la Cassa Conguaglio per il Settore Elettrico comunica che l’importo da assoggettare a recupero è pari ad Euro 2.035.882,09. Il legali del Gruppo hanno predisposto, di concerto con i legali di Feralpi Holding (società dalla quale il Gruppo ha acquistato Faeco), il ricorso principale (notificato in data 13/06/2014) e, in seguito, motivi aggiunti aventi ad oggetto una istanza sospensiva della intimazione di pagamento, la quale è stata accolta in data 5 dicembre 2014 dal Tar della Lombardia. Nel mese di maggio 2015 il TAR Lombardia ha emesso
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