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Franklin delano roosevelt e l’approccio top-down 147
su treni merci attraversando il Paese e vagabondando nelle strade, simboleggiati dal ritornello di una canzone triste e po- polare, Fratello, puoi darmi una moneta?. A livello nazionale il tasso dei suicidi aumentò da 14 per 100,000 persone nel 1929 a 17,4 nel 1932. La devastazione sociale causata dal calo in picchiata dell’industria automobilistica nel 1931 aumentò il tasso di suicidi di Detroit del 30% rispetto alla media dei cinque anni precedenti, mentre un sondaggio delle famiglie nella città riportò che soltanto un terzo dei capifamiglia era occupato.
Nel cuore della zona agricola (farm belt) degli USA, la Depressione colpì semmai in maniera ancora più forte. Negli anni Venti gli agricoltori avevano già sofferto perdite eco- nomiche per l’impatto dell’inizio di un periodo esteso di siccità e impoverimento dei terreni, per cui erano stati spinti a coltivare nuove aree (Worster, 1979; Hargraves, 1976; Sa- loutos, 1982, 1969). Gli agricoltori costituivano ancora il 30% della forza lavoro del Paese e non avevano beneficiato della prosperità cresciuta negli anni Venti per cui il loro reddito procapite era un terzo della media nazionale. Ciò nonostante gli agricoltori si erano indebitati molto per investire in nuove sementi e macchinari per cui producevano maggiori quan- tità per ettaro e avevano aumentato le superfici coltivate. La Depressione li colse di sorpresa, innanzitutto riducendo il mercato interno allorché la domanda delle aree urbane del Paese crollò e poco dopo cancellando i mercati esteri quan- do l’impatto della Depressione si propagò in Europa. Allo stesso tempo, una siccità persistente seguita da tempeste di polvere impoveriva i terreni, privandoli dello strato fertile. Gli agricoltori o non avevano raccolti oppure non potevano permettersi di mieterli perché i prezzi erano crollati nono- stante la gente patisse la fame.
La condizione delle donne americane e dei neri non era meno misera (Badger, 1989; Kessler-Harris, 1982; Scharf, 1980; Glen, 1974). Nel 1930 le donne, quali produttrici di reddito familiare supplementare, costituivano il 24,3% della forza lavoro nazionale e il loro numero era abbastanza stabile. La