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150 raffaella y. nanetti
con la creazione di una assicurazione federale dei depositi bancari.
Figlio della classe alta dell’area rurale del nord dello Stato di New York, Roosevelt era un politico dotato di una morale di forte empatia per la condizione di miseria di tanti e di un senso acuto dell’urgenza di agire. Il suo approccio decisio- nale alla finalità di porre fine alla Depressione e di assicurare prosperità all’economia americana era infuso di pragmatismo illuminato, dal momento che la spinta all’azione che voleva imprimere era ispirata da una visione di sicurezza econo- mica e di coesione sociale per gli USA. A tal fine, Roosevelt promise il New Deal, vale a dire un nuovo patto sociale di «sperimentazione ardita e persistente», la quale, esprimendo la convinzione più pragmatica che ideologica di Roosevelt, doveva riuscire a formulare e mantenere in piedi misure di policy fattibili ed efficaci, e tralasciare altre non sostenibili politicamente (Badger, 1984).
Roosevelt non era un intellettuale, ma ricercò e si ap- poggiò a idee innovative e cognizioni di causa elaborate da intellettuali. Propugnò l’idea della sperimentazione di fronte alla perdurante crisi economica che aveva travolto tutte le misure tradizionali di politica economica precedentemente adottate. Infatti, prima di lui l’incapacità di «pensare al di fuori dell’usuale» (thinking outside the box) aveva caratteriz- zato l’azione politica a Washington, così come quella a livello dei singoli Stati. Tra il 1929 e il 1932 il Presidente Hoover, che era stato ministro per il commercio USA, e molti governatori avevano mantenuto l’assoluta convinzione che il governo non dovesse intervenire direttamente nell’economia, per cui il governo non aveva la responsabilità di creare occupazione o fornire assistenza economica ai cittadini americani, e che la Depressione avrebbe esaurito il suo corso naturale una volta che il contesto internazionale, che a loro modo di vedere aveva causato la crisi, si fosse ripreso. Di conseguenza, sia il governo federale che quelli statali avevano risposto alla De- pressione con politiche convenzionali di bilanci in pareggio e tassazione regressiva quale la tassazione dei consumi, che































































































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