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Il programma di coesione 237
2. Da politica regionale a politica economica: il quinto ciclo della politica di Coesione
Il quinto ciclo della politica di Coesione della UE (2014-2020), iniziato l’1 gennaio 2014, rappresenta un approdo importante nell’evoluzione dell’approccio di policy tendente alla dimi- nuzione delle disparità regionali, a cui dovranno tendere in maniera chiaramente più prescrittiva le politiche di sviluppo degli Stati membri. Infatti, il nuovo ciclo introduce una gam- ma di innovazioni concettuali, procedurali, e programmati- che che lo distinguono marcatamente dai precedenti, anche se esso contiene forti elementi di continuità che sottoscrivo- no i fondamentali della politica di Coesione dal suo lancio nel 1989 e che continuano a rendere tale politica unica al mondo1. Nella scia della continuità, il quinto ciclo abbraccia ed enfatizza l’obiettivo della ristrutturazione delle economie territoriali nelle regioni e aree meno sviluppate della UE per ridurne i divari con le aree forti, e lo fa sostenendole nello sforzo di aumentare la loro capacità di cogliere le opportunità create dal Mercato Unico.
Proprio a tal fine l’attuazione della politica regionale della UE fu “europeizzata” in sintonia con il mandato esplicitato nel 1986 nell’Atto Unico Europeo, che inizialmente fu tradotto operativamente nei Regolamenti 1988 dei tre Fondi Strut- turali (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale-FESR, Fondo Sociale Europeo-FSE, e Fondo Agricolo-Orientamento-FEO- GA-Orientamento) ed, in seguito alla firma del Trattato di Maastricht del 1992 e al lancio del Mercato Unico, anche nel Regolamento del nuovo Fondo di Coesione.
Le ramificazioni delle decisioni dell’Atto Unico e dei Re- golamenti che vi sono seguiti, e che nel loro insieme hanno
1. Una politica sistematica di interventi integrati e orientata nel tempo a di- minuire lo squilibrio di sviluppo tra regioni, come si caratterizza la Politica di Coesione nella UE, non esiste in alcun altro Paese al mondo; né nei Paesi più sviluppati in Nord America, Giappone, o Australia, né in Paesi in via di sviluppo quali la Cina popolare, né tantomeno nei Paesi più poveri come in America Latina.