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238 robert leonardi
creato i fondamentali della politica di Coesione, richiedono che essa si basi su un livello certo di finanziamenti europei. Tale livello viene definito per ciascun ciclo di bilancio plu- riennale che mette le istituzioni europee in grado di operare e di stabilire le regole di attuazione della policy da parte degli Stati membri, in coerenza con i Regolamenti, il monitoraggio, il coordinamento e il controllo generale da parte della UE. In linea con una forte continuità, quella di Coesione è stata, e continua a essere, una politica pienamente europeizzata, non a carattere nazionale, per cui essa richiede che siano gli Stati membri ad adottare e adattare i propri regolamenti e regole interne, in maniera che essi siano congruenti con quelli formulati dalla UE per l’utilizzo delle risorse finanziarie da investire ai livelli nazionale e regionale.
I nuovi Regolamenti della politica di Coesione per il quinto ciclo 2014-2020 hanno anche raggiunto un approdo avanzato, introducendo elementi nuovi e importanti, sia di concetto, che ne aggiornano, sottolineandoli, gli obiettivi, sia di procedure le quali a loro volta ne modificano i processi di programmazione e di attuazione. Il cambiamento complessivo promosso dai nuovi Regolamenti è espresso dall’inclusione dell’Agenda di Lisbona nella politica di Coesione e dall’ado- zione di meccanismi di decisione e attuazione che superano i limiti dell’approccio intergovernativo.
Il programma della UE iniziato nel 2000 e conosciuto come Agenda di Lisbona, fino al 2014 è stato un programma di stretta natura intergovernativa e separato dalla politica di Coesione (CEC, 2010a). Infatti, il sistema di cooperazione intergovernativa previsto dall’Agenda di Lisbona escludeva di massima un ruolo di coordinamento da parte della Com- missione Europea, poiché esso era concepito per promuo- vere il coordinamento su base volontaria tra i governi degli Stati membri delle rispettive politiche economiche e sociali nazionali. L’obiettivo di medio e lungo termine dell’Agenda era l’accelerazione delle prospettive generali di crescita della UE, sulla base del concetto della centralità dell’innovazione nella nuova economia della conoscenza e, quindi, del dovuto































































































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