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integrazione del mercato: «La solidarietà, una volta ancora, tra le regioni più prospere e quelle povere o in difficoltà. Da qui la natura della coesione economica e sociale come un pilastro essenziale della costruzione europea» (p. 15).
Chiaramente, nel 1993 il ruolo della politica di Coesione era stato sottolineato nella sua importanza per l’aiuto che poteva dare alle regioni più povere nel superare gli effetti economici negativi prodotti dall’attuazione del Mercato Unico. Ma non era stato visto come parte costituente della strategia economica generale della UE. Coerentemente con questa interpretazione, il Libro Bianco non menzionava il ruolo della politica di Coesione nei confronti delle regioni più sviluppate. Questo compito veniva lasciato a quelle forze di mercato operanti all’interno delle aree più sviluppate e alle politiche nazionali dei governi degli Stati membri. È inoltre interessante notare il fatto che il Libro Bianco del 1993 non prevedeva alcun meccanismo orizzontale per indurre gli Stati membri a interagire tra loro nel rispondere alle pressioni del Mercato Unico, a eccezione di quello tradizionale che si concretizzava nelle interazioni all’interno delle riunioni del Consiglio dei Ministri.
I contenuti dei documenti economici della UE e la man- canza di un meccanismo specifico per rispondere alle sfide economiche prodotte dal Mercato Unico, suggeriscono una condivisione di vedute da parte della Commissione e degli Stati membri che il perseguimento dei tre obiettivi identificati dal Libro Bianco poteva essere lasciato alle forze di mercato e alle decisioni che i singoli governi avrebbero preso. In tale prospettiva la Commissione non concepiva di dover darsi un proprio ruolo di monitoraggio o coordinamento. Infatti, il contenuto del Libro Bianco era chiaro nelle finalità proce- durali che articolava e che stipulavano che la Commissione si dedicasse esplicitamente a:
a) sviluppare pienamente il Mercato Unico;
b) daresupportoallosviluppodellepiccoleemedieimprese; c) rafforzare il dialogo sociale tra le due controparti del set-
tore industriale (sindacati e imprenditori);