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Il programma di coesione 247
di Lisbona sostennero che la UE dovesse riorientare i propri obiettivi economici nella direzione di un maggiore valore ag- giunto dei suoi prodotti, vale a dire puntando su investimenti nell’innovazione dei processi produttivi e dei servizi e nelle nuove tecnologie della comunicazione (ICT), come analizzato e raccomandato da Castells (1996) e dopo da altri autori (p.e., Bilbao-Osorio e Rodríguez-Pose, 2004). Con un tale orienta- mento l’Agenda si proponeva di vincere una doppia e difficile sfida. Da un lato, quella di trasformare l’economia della UE nell’economia più dinamica in quanto a livello mondiale ba- sata sulla conoscenza; e dall’altro, di innescarvi un processo di crescita sostenibile e socialmente inclusiva che aumentasse rapidamente la qualità della vita nei Paesi membri e pertanto portasse a compimento con successo l’allargamento della UE verso Est previsto nel 2004. Ci si aspettava che un tale am- bizioso programma fosse sostenuto sia da grandi risorse di bilancio che da un meccanismo robusto di implementazione5. Ma ciò non avvenne; gli Stati membri non si accordarono né in termini di aumento di bilancio né di un meccanismo di coordinamento. Solo in seguito alla pubblicazione del Rap- porto Kok (Kok, 2004) tre anni dopo, gli studiosi e gli orga- ni istituzionali iniziarono a interrogarsi su cosa non avesse funzionato nella missione assegnata all’Agenda (Zgajewski & Hajjar, 2004; Dehousse, 2004; Begg, 2005, 2008; Boyer, 2009; Rodrigues, 2009).
Il risultato delle analisi e del confronto delle posizioni largamente convergenti che ne derivarono portò il Consiglio Europeo nel 2005 a concludere, con un verdetto di natura politica, che gli obiettivi dell’Agenda di Lisbona non solo non erano stati raggiunti ma anche che non erano neppure in grado di essere raggiunti. I contenuti del Rapporto Kok (2004) avevano preparato il terreno per una riformulazione dell’Agenda di Lisbona che avvenne nei termini della strategia Lisbona II e nell’accordo sulla necessità di fare un salto in
5. Parlamento Europeo (2000), Presidenza, Conclusioni del Consiglio di Li- sbona 23 e 24 marzo 2000 (Rhodes, 2000).